IL CROLLO DEL DARWINISMO E LA REALTÀ DELLA CREAZIONE

PREFAZIONE


Sapevate che 700.000 anni fa le persone navigavano attraverso gli oceani su navi molto ben costruite?
Avete mai sentito che quelli che vengono descritti come "uomini delle caverne primitivi" possedevano abilità e sensibilità artistica raffinate come quella degli artisti moderni?
Sapevate che i Neanderthaliani, vissuti 80.000 anni fa e che gli evoluzionisti descrivono come "uomini-scimmia", costruivano strumenti musicali, possedevano di vestiti e accessori e per camminare sulla sabbia cocente avevano sandali sagomati?
Con tutta probabilità non avete mai sentito parlare di questi fatti. Al contrario, vi sarà stata trasmessa l'errata impressione che queste persone fossero per metà scimmie e per metà umani, incapaci di stare completamente eretti, incapaci di pronunciare parole e che articolavano soltanto strani grugniti. Questo perché negli ultimi 150 anni alle persone come voi è stata imposta questa totale falsità.
Il motivo sottostante a questa menzogna è la necessità di tener viva la filosofia materialista, che nega l'esistenza di un Creatore. Secondo questa visione, che altera qualunque fatto incontri sulla propria strada, l'universo e la materia sono eterni. In altre parole non hanno avuto inizio e quindi non hanno un Creatore. La presunta base scientifica per questa credenza superstiziosa è la teoria dell'evoluzione.
Poiché i materialisti sostengono che l'universo non ha un Creatore, devono fornire una propria spiegazione di come la vita e le innumerevoli specie sulla Terra siano venute in essere. Lo scenario che essi hanno impiegato per questo scopo è la teoria dell'evoluzione. Secondo questa teoria, tutto l'ordine e la vita dell'universo sono comparsi spontaneamente e per caso. Certe sostanze inanimate del mondo primordiale si combinarono accidentalmente dando luogo alla prima cellula vivente.
Come risultato di milioni di anni di simili coincidenze, sono venuti in vita gli organismie alla fine è venuto l'essere umano, come stadio ultimo di questa catena evolutiva.
La storia primitiva dell'umanità - che si sostiene sia comparsa come risultato di milioni di mutazioni accidentali, una più impossibile dell'altra - è stata distorta per poterla adattare a questo scenario. Secondo le spiegazioni degli evoluzionisti, che mancano completamente di qualunque prova, la storia dell'umanità è questa: allo stesso modo in cui le forme di vita sono progredite da un organismo primitivo fino all'uomo, il più sviluppato di tutti, così la storia dell'umanità deve essere avanzata dalla comunità più primitiva fino alla società urbana più avanzata. Ma questo assunto è completamente privo di qualunque prova che lo sostenga. Esso dimostra che la storia dell'umanità è stata preparata in linea con le tesi della filosofia materialista e della teoria dell'evoluzione.
Gli scienziati evoluzionisti - per poter spiegare il presunto processo evolutivo che sostengono si estenda da un'unica cellula fino gli organismi multicellulari, e quindi dalle scimmie all'uomo - hanno riscritto la storia dell'umanità. Con questo scopo hanno inventato delle ere immaginarie come "l'Età delle Caverne" e "l'Età della Pietra" per descrivere la vita dell'"uomo primitivo". Gli evoluzionisti, sostenendo la falsità che gli esseri umani e le scimmie discendono da un antenato comune, hanno intrapreso nuove ricerche per cercare prove alle loro tesi. Ora essi interpretano in questa luce ogni pietra, ogni punta di freccia, ogni vaso scoperti durante gli scavi archeologici. Perfino le figure e i diorama di creature metà scimmia e metà uomo che siedono in una caverna oscura, coperti di pelli e che non hanno il dono della parola, sono tutti falsi. L'uomo primitivo non è mai esistito e non c'è mai stata un'Età della Pietra: questi non sono altro che gli scenari ingannevoli prodotti dagli evoluzionisti con l'aiuto di una parte dei media.
Questi concetti sono tutti inganni, perché i recenti progressi scientifici - in particolare nei campi della biologia, della paleontologia, della microbiologia e della genetica - hanno demolito completamente le tesi dell'evoluzione. L'idea che le specie si siano evolute e trasformate in versioni "successive" le une delle altre si è dimostrata non valida.
Allo stesso modo, gli esseri umani non si sono evoluti da creature scimmiesche. Gli esseri umani sono stati umani fin dal giorno in cui sono venuti in vita ed hanno posseduto una cultura sofisticata da quel giorno fino ad oggi. Quindi, nemmeno l'"evoluzione della storia" è mai esistita.
Questo libro rivela le prove scientifiche che il concetto della "evoluzione della storia umana" è una falsità e vi dimostreremo come il fatto della creazione sia ora supportato da dati scientifici. L'umanità è venuta al mondo non attraverso l'evoluzione ma mediante la perfetta creazione di Dio, l'Onnipotente e Onnisciente.
Nelle pagine che seguono potrete voi stessi leggere le prove scientifiche e storiche di ciò.

INTRODUZIONE


La prospettiva storica evoluzionista studia la storia dell'umanità dividendola in diversi periodi, proprio come fa con il presunto corso dell'evoluzione umana. Una parte importante della cronologia evoluzionista è costituita da i concetti fittizi come l'Età della Pietra, l'Età del Bronzo e l'Età del Ferro. Poiché è questa la raffigurazione immaginaria che è presentata nelle scuole,in televisione e negli articoli di giornale, la maggior parte delle persone accetta questa raffigurazione immaginaria senza porre domande e immagina che gli esseri umani di un tempo vivessero in un'età in cui venivano usati soltanto degli strumenti di pietra primitivi e la tecnologia era sconosciuta.
Invece, quando si esaminano scoperte archeologiche e dati scientifici, emerge un'immagine molto diversa. Le tracce e i resti che sono arrivati fino ad oggi - gli strumenti, gli aghi, i frammenti di flauto, gli ornamenti e le decorazioni personali - mostrano che, in termini culturali e sociali, gli uomini hanno sempre vissuto vite civilizzate in tutti periodi della storia.
L'ETÀ DELLA PIETRA NON È MAI ESISTITA
Nel periodo denigrato dagli evoluzionisti come 'Età della Pietra', le persone onoravano e ascoltavano il messaggio predicato dai messaggeri a loro mandati, costruivano edifici, cuocevano cibo nelle loro cucine, chiacchieravano con i familiari, visitavano i vicini, facevano cucire i vestiti ai sarti, venivano curate da medici, si interessavano della musica, dipingevano, scolpivano statue - e, in breve, vivevano vite perfettamente normali. Come mostrano i ritrovamenti archeologici, ci sono stati cambiamenti nella tecnologia e del patrimonio di conoscenze nel corso della storia. Ma gli uomini hanno sempre vissuto come esseri umani.

Questa collana di pietre e conchiglie del Tardo Neolitico rivela non solo le capacità e i gusti artistici delle persone dell'epoca, ma anche che possedevano la tecnologia necessaria per produrre questi oggetti decorativi.
Delle pentole, un tavolo tipo e un cucchiaio che risalgono ad un periodo tra il 7.000 e l'11.000 a.C., presentano importanti informazioni sugli standard di vita della gente di quel tempo. Secondo gli evoluzionisti, le persone di quell'epoca avevano solo di recente adottato uno stile di vita organizzato e stavano appena cominciando a civilizzarsi. Invece questi materiali ci dimostrano che non mancava niente, nella cultura di queste persone e che essi vivevano un'esistenza completamente civilizzata. Proprio come noi facciamo oggi, sedevano a tavola, mangiavano usando piatti, coltelli, cucchiai e forchette, ricevevano ospiti e offrivano loro dei rinfreschi - in breve vivevano vite normali. Quando si esaminano i ritrovamenti nel loro complesso, si scopre che per sensibilità artistica, conoscenza medica, mezzi tecnici e vite quotidiane, la gente del neolitico viveva vite completamente umane, proprio come coloro prima e dopo di loro.

Grani di collana di 12.000 anni
Secondo gli archeologi, queste pietre, risalenti a circa il 10.000 a.C., erano usate come grani per collane. Particolare attenzione meritano i fori perfettamente regolari in queste pietre dure, poiché per forarli devono essere stati usati degli strumenti di acciaio o ferro.
Un bottone di 12.000 anni
Sinistra: questi bottoni in osso, usati nel 10.000 a.C. circa, dimostrano che la gente dell'epoca aveva vestiti che prevedevano chiusure. Una società che usa dei bottoni deve anche avere familiarità con la cucitura, la sartoria e la tessitura.
I flauti nelle immagini hanno in media 95.000 anni. Le persone che vivevano decine di migliaia di anni fa possedevano un gusto per la cultura musicale.
Un punteruolo di rame di 12.000 anni
Questo punteruolo di rame, risalente al 10.000 circa a.C., è la prova che si conoscevano e si estraevano i metalli, che li si forgiava anche durante il periodo in questione. Il rame grezzo, che si trova normalmente in forma di cristalli o polvere, compare negli strati di roccia antica e dura. Qualunque società che abbia realizzato un punteruolo di rame, deve aver riconosciuto il rame grezzo, essere riuscita ad estrarlo dalla roccia e aver avuto i mezzi tecnologici per lavorarlo. Questo dimostra che costoro non erano stati affatto, di recente, dei primitivi come sostengono gli evoluzionisti.
Aghi e punteruolo di 9.000-10.000 anni
Questi aghi e punteruolo, che risalgono a circa 7/8.000 anni avanti Cristo, offrono una prova importante della vita culturale delle persone dell'epoca. Le persone che usano punteruoli e aghi chiaramente conducono delle vite completamente umane e non delle esistenze animalesche come sostengono gli evoluzionisti.
Centinaia e centinaia d'anni fa, la gente viveva nelle case, svolgeva attività agricole, si scambiava beni, produceva tessuti, mangiava, faceva visite ai parenti, si interessava della musica, dipingeva, curava i malati, compiva i propri atti di devozione e, in breve, viveva vite normali proprio come quelle che noi abbiamo oggi. Le persone che seguivano i profeti mandati da Dio arrivavano ad avere fede in Lui, l'Uno e Solo, mentre gli altri adoravano idoli. I credenti con fede in Dio obbedivano ai valori morali da Lui stabiliti, mentre gli altri compivano pratiche superstiziose e riti devianti. In tutti i tempi della storia, proprio come oggi, ci sono state persone che credevano nell'esistenza di Dio e pagani e atei.
Naturalmente, nel corso della storia, ci sono sempre stati quelli che sono vissuti in condizioni più semplici e più primitive, come pure delle società dall'esistenza più civilizzata. Ma questo in nessun modo può costituire una prova della cosiddetta evoluzione della storia, poiché ancora oggi mentre una parte del mondo lancia le navette nello spazio, in altri paesi la gente non è ancora abituata all'elettricità. Né questo significa che coloro che hanno costruito le astronavi sono mentalmente o fisicamente più avanzati - e siano più avanti nel progresso lungo la presunta strada evolutiva o siano diventati più evoluti culturalmente - né che gli altri siano più vicini al fittizio uomo-scimmia. Ciò indica solamente delle differenze tra culture e civiltà.
 

GLI EVOLUZIONISTI NON POSSONO SPIEGARE LE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE



Questo strumento, fatto di ossidiana - una roccia scura e vetrosa - risale al 10.000 a.C. circa. È impossibile dare forma all'ossidiana soltanto colpendola con una pietra.
Se esaminate la storia dell'umanità proposta da un evoluzionista, noterete la raffigurazione dettagliata di come i presunti antenati primitivi dell'uomo vivessero alle loro vite quotidiane. Chiunque sia colpito dallo stile fiducioso e autorevole, ma non abbia molta conoscenza dell'argomento, potrà ben dare per scontato che queste "ricostruzioni artistiche" siano basate su prove scientifiche. Gli scienziati evoluzionisti arrivano a descrizioni dettagliate, come se si fossero trovati lì migliaia di anni fa e avessero avuto la possibilità di svolgere le loro osservazioni. Dicono che i nostri presunti antenati - che avevano imparato a stare su due zampe e non avevano altro da fare con le mani - cominciarono a costruire strumenti di pietra e per un periodo molto lungo non usarono altri attrezzi che quelli fatti di pietra e legno. Soltanto in un periodo molto più tardo cominciarono ad usare il ferro, il rame e il bronzo. Eppure queste spiegazioni sono basate su errate interpretazioni di scoperte alla luce di pregiudizi evoluzionisti, invece che su prove scientifiche.

Una delle prove del fatto che l'uomo-scimmia dalla mente primitiva non è mai esistito è questo flauto di 40.000 anni fa. La ricerca scientifica dimostra che i flauti come questo, basati sull'attuale scala di sette note occidentale, erano usati decine di migliaia di anni fa.
Nel suo libro Archeologia: una brevissima introduzione, l'archeologo Paul Bahn dice che lo scenario dell'evoluzione dell'umanità non è che una favoletta, aggiungendo anche che molta della scienza si basa su tali favole. Egli sottolinea il fatto di usare la parola "favola" in un senso positivo, ma pure questo è esattamente ciò che esse sono. Invita quindi i suoi lettori a considerare gli attributi tradizionali della cosiddetta evoluzione umana: cucina e fuochi all'aperto, caverne oscure, riti, costruzione di strumenti, invecchiamento, battaglie e morte. Quante di queste congetture, egli si chiede, sono basate sulle ossa e sui resti reali e quante invece su criteri letterari?

I cucchiai dimostrano che le persone dell'epoca avevano delle norme per stare a tavola. Questa è un'ulteriore evidenza che non conducevano delle vite primitive, come sostengono gli evoluzionisti.
Bahn è riluttante a rispondere apertamente alla domanda che pone: e cioè che la pretesa evoluzione dell'uomo è basata su criteri "letterari" piuttosto che su criteri scientifici.
In effetti, ci sono moltissime domande senza risposta e inconsistenze illogiche in queste ricostruzioni, che chi pensa secondo le linee del dogma evoluzionista non riesce a individuare. Gli evoluzionisti parlano di un'Età della Pietra, per esempio, ma non riescono a spiegare come gli attrezzi o i resti di quel periodo possano essere stati intagliati e modellati. Allo stesso modo, non possono spiegare assolutamente in che modo gli insetti alati abbiano cominciato a volare, nonostante essi sostengono che i dinosauri abbiano sviluppato le ali, e quindi cominciato a volare, provando a catturarli. Essi preferiscono sorvolare l'intera questione e fare in modo che anche gli altri facciano lo stesso. Però, modellare e intagliare la pietra non è un compito semplice. È impossibile produrre degli attrezzi perfettamente regolari e taglienti come rasoi, così come nei resti arrivati fino a noi, soltanto strofinando una pietra contro l'altra. È impossibile dare forma alle pietre dure come il granito, il basalto o la dolerite senza che queste vadano in pezzi, soltanto usando lime d'acciaio, torni e pialle. È altrettanto ovvio che i bracciali, gli orecchini e le collane che risalgono a decine di migliaia di anni fa non potrebbero essere stati costruiti usando solo strumenti di pietra. I piccolissimi fori in questi oggetti non avrebbero potuto essere fatti con le pietre. Le decorazioni su di essi non avrebbero potuto essere prodotte con lo sfregamento. La perfezione degli oggetti in questione dimostra che devono essere stati impiegati altri strumenti, fatti di metalli duri.
Molti archeologi e scienziati hanno effettuato dei test per vedere se questi manufatti antichi avrebbero potuto essere prodotti nelle condizioni che gli evoluzionisti immaginano. Per esempio il professor Klaus Schmidt ha effettuato uno di questi esperimenti sulle incisioni in blocchi in pietra di Göbekli Tepe in Turchia, che si ritiene risalgano a circa 11.000 anni fa. Egli ha fornito agli operai strumenti in pietra, del tipo che gli evoluzionisti sostengono venissero impiegati a quel tempo e ha chiesto loro di produrre simili incisioni su rocce simili. Dopo due ore di lavoro ininterrotto tutto ciò che gli operai erano riusciti a ottenere era una vaga linea.
L'INGANNO DELLA 'PIETRA LEVIGATA'
Le più straordinarie opere in pietra sono sopravvissute fino al giorno d'oggi. Per poter dare alla pietra una forma così dettagliata e regolare, in linea di massima devono essere impiegati potenti strumenti in acciaio. Non si possono dare belle forme e disegni soltanto con l'abrasione o strofinando una pietra con l'altra. È necessaria un'infrastruttura tecnica per tagliare con accuratezza le pietre dure come il granito e creare disegni sulla superficie.
Molti attrezzi in pietra restano taglienti e lucidi, il che deriva da un preciso taglio e una precisa conformazione. Il modo in cui gli scienziati evoluzionisti descrivono come 'Età della Pietra levigata' l'epoca da cui questi provengono è completamente anti-scientifico. È impossibile che la levigatura si conservi per migliaia d'anni. Le pietre in questione sono lucide perché sono accuratamente tagliate non perché, come si sostiene, sono state levigate. Questa lucentezza nasce dall'interno della pietra stessa.
Le illustrazioni mostrano strumenti fatti a mano di ossidiana e osso, armi e vari oggetti fatti di pietra. Naturalmente, con una pietra non si possono ottenere queste forme così regolari da materiali tanto grezzi. I forti colpi non farebbero che rompere l'osso e non permetterebbero alla forma desiderata di concretizzarsi. Allo stesso modo, è chiaro che non è possibile ottenere linee dritte e punte aguzze, anche con strumenti della pietra dura, come il granito e il basalto. Queste pietre sono tagliate in modo regolare, proprio come si taglia la frutta. La loro lucentezza non proviene dall'essere levigate, come sostengono gli evoluzionisti, ma dalla forma in sé. Coloro che hanno fatto questi oggetti devono aver avuto attrezzi di ferro o acciaio per poter dare forma a quei materiali nella maniera desiderata. Le lastre di pietra dura possono essere tagliate così precisamente soltanto usando un materiale ancora più duro, come l'acciaio.
Dei bracciali nella foto sopra, quello a sinistra è fatto di marmo e quello a destra di basalto. Essi risalgono a circa l'8.500 e il 9.000 a.C. Gli evoluzionisti sostengono che in quel periodo venivano usati soltanto strumenti fatti di pietra. Ma il basalto e il marmo sono sostanze eccezionalmente dure. Perché esse possano essere trasformate e arrotondate, devono essere usate lame e attrezzature d'acciaio. Se si dà ad una persona un pezzo di pietra e le si chiede di trasformare un pezzo di basalto in un bracciale come quello nella fotografia, potrà questa persona riuscire? Strofinando una pietra contro l'altra o colpendo l'una con l'altra non si può, naturalmente, produrre un bracciale. Inoltre, questi manufatti dimostrano che le persone che li hanno realizzati erano individui civilizzati, con gusti estetici e sensibilità per la bellezza.

Per tagliare e dare forma in modo così preciso a quest'ascia in pietra di 550.000 anni, devono essere stati impiegati altri strumenti fatti di metallo durissimo, come il ferro o l'acciaio.

Questa incisione nella pietra ha 11.000 anni, quando, secondo gli evoluzionisti, erano utilizzati soltanto strumenti di pietra, grezzi. Tuttavia, un tale lavoro non potrebbe essere stato prodotto solo sfregando una pietra contro l'altra. Gli evoluzionisti non possono offrire alcuna spiegazione razionale o logica di questi bassorilievi disegnati così accuratamente. Questa e altre opere simili devono essere state prodotte da esseri umani intelligenti che usavano strumenti di ferro o acciaio.
Potete anche fare un esperimento simile a casa. Prendete un pezzo di pietra dura come il granito e provate a ricavarne una punta di lancia del tipo usato dalle persone che vivevano 100.000 anni fa. Ma non potete usare altro che quel pezzo di granito e una pietra. Ritenete di potervi riuscire? Potete produrre un pezzo con la punta stretta, la simmetria, la levigatezza e le rifiniture di quelli trovati negli strati storici? Andiamo oltre: prendete un pezzo di granito di un metro quadrato e su di esso provate a incidere l'immagine di un animale, infondendogli un senso di profondità. Che tipo di risultato pensate di riuscire a produrre incidendo quella pietra con un altro pezzo di pietra dura? Chiaramente, in assenza di strumenti fatti di acciaio e ferro, non potrete fare neanche una semplice punta di freccia meno che mai una suggestiva incisione sulla pietra.
Spaccare le pietre e incidere le pietre sono specifici campi di capacità. La tecnologia richiesta è essenziale per poter costruire lime, torni e altri strumenti. Questo dimostra che, al tempo in cui questi oggetti vennero fatti, la tecnologia "primitiva" era molto progredita. In altre parole le tesi degli evoluzionisti che erano noti soltanto strumenti di semplice pietra, che non vi fosse alcuna tecnologia conosciuta sono solo leggende. Questa Età "della Sola Pietra" non è mai esistita.
Tuttavia, è perfettamente plausibile che qualunque strumento d'acciaio o ferro usato per tagliare e modellare le pietre non avrebbe potuto resistere fino al giorno d'oggi. In un ambiente naturalmente umido e acido qualunque tipo di strumento di metallo si ossida e infine si dissolve. Tutto ciò che resta sono i frammenti e le schegge della pietra lavorata che impiegano molto di più a scomparire. Ma esaminare questi frammenti e suggerire che le persone del tempo usavano soltanto la pietra non è un ragionamento scientifico.
Indubbiamente, una gran quantità di evoluzionisti ora ammette che i ritrovamenti archeologici non sostengono affatto il darwinismo. Richard Leakey, un archeologo e evoluzionista, ha confessato che è impossibile spiegare i ritrovamenti archeologici, specialmente gli strumenti in pietra, in termini di teoria dell'evoluzione:
"Infatti, la prova concreta dell'inadeguatezza dell'ipotesi darwiniana va trovata nei reperti archeologici. Se le proposte darwiniane fossero corrette, dovremo aspettarci di vedere la comparsa contemporanea dei reperti archeologici e fossili di prove del fatto che l'uomo è bipede, della tecnologia e dell'aumentata dimensione del cervello. Ma non è così. Un unico aspetto dei reperti preistorici è sufficiente a mostrare che l'ipotesi è errata: i reperti degli strumenti in pietra".1
NON È POSSIBILE INTAGLIARE LA PIETRA CON LA PIETRA

1 Intarsio in pietra risalente a circa il 10.000 a.C.
2 Pestelli risalenti all'11.000 a.C.
3 Uno strumento di ossidiana che risale al 10.000 a.C.
4 Oggetti in pietra che risalgono all'11.000 a.C.
5 Manufatto in pietra risalente al periodo tra il 9.000 e il 10.000 a.C., con tracce di intarsi in malachite
6 Un intarsio in pietra con incavo che sembra un chiodo, risalente a circa il 10.000 a.C.
7 Un martello che risale al 10.000 a.C.
Questi strumenti di pietra risalgono al periodo tra il 10.000 e l'11.000 a.C.. Immaginate di voler creare uno di questi oggetti colpendoli o strofinandoli l'uno con l'altro, nel modo in cui gli evoluzionisti sostengono si facesse a quell'epoca. Provate a fare dei fori regolari come quelli della figura 4. Indipendentemente da quante volte colpirete il pezzo di pietra nella vostra mano, non riuscirete mai a fare un foro così preciso. Per farlo, avrete bisogno di usare un trapano fatto di qualche sostanza più dura, come l'acciaio.
La falsa cronologia evoluzionista
Nella loro classificazione della storia, gli evoluzionisti interpretano gli oggetti che trovano secondo le proprie teorie dogmatiche. Il periodo durante il quale venivano prodotti manufatti in bronzo lo chiamano Età del Bronzo e suggeriscono che si sia iniziato ad usare il ferro molto più di recente - sulla base della loro tesi che nelle civiltà più antiche i metalli erano sconosciuti.

Si ritiene che questi pezzi di rame, che risalgono al periodo tra l'8.000 e il 10.000 a.C. venissero usati come grani per collane. Al tempo, la gente possedeva le conoscenze tecniche per trovare il rame e lavorarlo.
Come già detto, tuttavia, il ferro, l'acciaio e molti altri metalli si ossidano rapidamente e si decompongono molto più velocemente della pietra. Alcuni metalli come il bronzo che si ossidano assai più difficilmente, possono sopravvivere più a lungo degli altri. È quindi perfettamente naturale che gli oggetti fatti in bronzo portati alla luce debbano essere più antichi e quelli in ferro di una data molto più recente.
Inoltre, non è logico sostenere che una società in grado di produrre il bronzo non fosse a conoscenza del ferro: cioè che una società con conoscenze tecniche sufficienti per produrre il bronzo non usasse nessun altro metallo.
PEZZI DI MILIONI DI ANNI FA CHE GLI EVOLUZIONISTI NON RIESCONO A SPIEGARE
Secondo la teoria dell'evoluzione, gli esseri viventi si sono evoluti attraverso fasi specifiche, da un batterio fino agli esseri umani, attuando un'immaginaria sequenza durata milioni di anni. In questo scenario, l'Uomo è l'ultimo essere vivente che si è evoluto e ha completato il suo sviluppo negli ultimi 20.000 anni. Ma i ritrovamenti scientifici e i reperti fossili non forniscono una sola prova che sia andata proprio così. Per la verità, essi dimostrano che ciò non è possibile.
Altri ritrovamenti comprendono strumenti e oggetti decorativi, una volta usati dagli esseri umani, risalenti a milioni di anni fa. I darwinisti sono del tutto impossibilitati a sistemare, nel loro immaginario albero dell'evoluzione, un essere umano vivente 50 o anche 500 milioni di anni fa - un periodo in cui essi sostengono che non c'erano esseri viventi sulla terra, a parte i trilobiti. È naturale che questo sia impossibile per loro! Dio portò gli esseri umani in esistenza con un semplice comando, "Siate!" Nello stesso modo in cui fece tutti gli altri esseri viventi. Quindi, abbiamo la stessa possibilità di fare delle scoperte che riguardano i resti delle persone vissute 500 milioni di anni fa proprio come di quelli vissuti 100 anni fa. Dio, Che ha creato tutte le cose dal nulla, può certamente portare in esistenza qualunque essere vivente Egli desideri, in qualunque periodo della storia voglia. Questo naturalmente è una cosa facile per Dio, nella Sua infinita potenza e forza. Ma i darwinisti non riescono a comprendere questa verità, ed è per questo che non hanno alcuna spiegazione da offrire per tutte le prove della Creazione. Non hanno altra soluzione che ripetere gli scenari che sono già stati indeboliti dai fatti scientifici. Ma ogni giorno che passa, le prove dagli scavi che vengono condotti demoliscono il dogma dell'evoluzione.

Questa sfera di metallo è soltanto una delle centinaia in uno strato del Sudafrica che si stima risalga a milioni di anni fa. Le scanalature accuratamente formate che contiene non possono essere il risultato di alcun fenomeno naturale. Questa scoperta dimostra che il metallo è stato usato fin dalla notte dei tempi, e che per milioni di anni gli esseri umani hanno avuto la tecnologia per fare delle sottili scanalature nel metallo.

Nel 1912, due dipendenti della centrale elettrica municipale di Thomas, Oklaoma, fecero una straordinaria scoperta mentre stavano caricando del carbone. Trovarono un grosso pezzo di carbone che era troppo grande per l'uso, e così lo spaccarono. Così facendo, trovarono all'interno una pentola di ferro. Una volta tolta, in un pezzo del carbone restò il profilo o calco della pentola. Dopo aver esaminato il carbone, molti esperti stabilirono che la pentola aveva tra 300 e 325 milioni di anni. Questo ritrovamento non può essere spiegato dagli evoluzionisti, che sostengono che l'uso del ferro cominciò soltanto circa nel 1200 avanti Cristo.
Il numero del 5 giugno 1852 della rivista Scientific American conteneva un articolo riguardante la scoperta dei resti di un piatto metallico di circa 100.000 anni. Questo piatto a forma di campana sembrava del colore dello zinco, o di una composizione di metallo con una notevole parte d'argento. Sulla superficie c'erano figure finemente lavorate di mazzi di fiori e pampini o ghirlande.
Gli evoluzionisti, che sostengono che il metallo non fu usato nei periodi più antichi, non possono in alcun modo spiegare questa scoperta. Chiaramente, le persone che crearono questo manufatto avevano una cultura avanzata in grado di produrre composti metallici e di lavorare il metallo.

Il bronzo si ottiene aggiungendo al rame stagno, arsenico e antimonio con una piccola quantità di zinco. Chi produce bronzo deve avere una conoscenza operativa di elementi chimici precisi, come rame, stagno, arsenico, zinco e antimonio, sapere a quali temperature questi si fondono e possedere una fornace in cui fonderli e combinarli. Senza tutte queste conoscenze sarà molto difficile riuscire a produrre una lega.
Per cominciare, il rame si trova in rocce antiche e dure in forma polverizzata o cristallina (è quello che si chiama anche "il rame nativo"). Una società che usa il rame deve possedere già un livello di conoscenza per identificarlo nella forma polverizzata in queste pietre. Deve poi costruire una miniera da cui estrarre il rame, prelevarlo e portarlo in superficie. È chiaro che queste cose non possono essere fatte usando strumenti in pietra e legno.
Il rame deve poi essere portato all'incandescenza perché possa liquefarsi. La temperatura necessaria a fondere il rame è 1.084,5°C. Deve esserci anche un'apparecchiatura o dei mantici che assicurino un costante flusso d'aria al fuoco. Qualunque società che lavori il rame deve costruire una fornace in grado di produrre una temperatura tanto alta ed anche attrezzature come crogioli e tenaglie da usare nella fornace.
Il pestello e il mortaio in fotografia furono scoperti nel 1877 in un antico letto fluviale sotto il Monte Table. Il letto fluviale risale ad almeno 33 milioni di anni fa, il che prova che gli esseri umani hanno sempre vissuto vite umane.
Questa suola di scarpa fossilizzata è stata trovata in una roccia risalente di 213 milioni di anni. Milioni di anni fa, la gente portava scarpe, e indubbiamente aveva vestiti, aveva una cultura culinaria e ricche relazioni sociali. L'unica fotografia conosciuta di questo fossile fu pubblicata in un giornale di New York nel 1922. Scoperte come questa, che computano la tesi dell'evoluzione della storia umana, vengono tenute nascoste o sono ignorate dagli evoluzionisti.
Una forma che sembra un volto umano è incisa in questo pezzo di selce di 3 milioni di anni. Molto difficile fare tali fori regolari nella selce, e allo scopo servono degli attrezzi in metallo speciali. È impossibile che questo sia stato fatto in condizioni molto primitive, del genere suggerito dagli evoluzionisti.
Questo è soltanto un breve quadro delle infrastrutture tecniche necessarie per lavorare il rame - che di per se stesso è un metallo troppo morbido per mantenere a lungo un filo tagliente. Produrre il bronzo, ben più duro, aggiungendo stagno, zinco e altri elementi al rame, è un processo ancora più sofisticato perché ogni metallo richiede diversi trattamenti. Tutti questi fatti dimostrano che le comunità impegnate a scavare miniere, a produrre e a lavorare i metalli dovevano possedere conoscenze particolareggiate. Non è né logico né coerente sostenere che persone con conoscenze tanto vaste non avessero ancora scoperto il ferro. Al contrario, le scoperte archeologiche dimostrano che la tesi evoluzionista che il metallo fosse sconosciuto e non usato nelle società molto antiche è falsa. Tra le prove ci sono i dati come i resti di un vaso metallico di 100.000 anni fa, delle sfere di metallo di 2,8 miliardi di anni fa, una pentola in ferro che si stima abbia 300 milioni di anni, dei frammenti di tessuti sull'argilla risalenti a 27.000 anni fa e tracce di metalli come il magnesio e il platino, che si è riusciti a fondere in Europa soltanto qualche centinaio di anni fa, in resti che risalgono a 1000 anni fa. Questi resti sparsi demoliscono totalmente la classificazione in Età della Pietra Grezza, Età della Pietra Levigata, Età del Bronzo e del Ferro. Però, una gran parte di questi ritrovamenti, dopo essere apparsi in molte pubblicazioni scientifiche, sono stati ignorati dagli scienziati evoluzionisti oppure sono stati nascosti nei sotterranei dei musei. Invece dei veri fatti, sono state presentate come storia dell'umanità le fantasiose favole evoluzioniste.
Sono stati i credenti a guidare le vite civilizzate nel corso della storia

A picture on plaster from the 20th Dynasty.
La vera religione, assieme alle credenze superstiziose, è esistita in tutti periodi storici, proprio come accade oggi. In tutti i tempi, i credenti hanno mantenuto la loro osservanza religiosa in obbedienza ai comandamenti di Dio.
Per tutto il corso della storia, Dio ha mandato messaggeri per invitare le persone sul giusto sentiero. Alcune persone hanno obbedito a tali messaggeri ed hanno creduto nell'esistenza e nell'unicità di Dio, mentre altri hanno continuato a negarlo. Fin dal primo momento in cui gli esseri umani sono venuti in vita, hanno imparato ad avere fede nel solo ed unico Dio, e i valori morali della vera religione, mediante le rivelazioni del nostro Signore. Quindi è falsa la tesi evoluzionista che le società primitive non credessero nel Solo e Unico Dio. Maggiori particolari su questo argomento saranno forniti più avanti in questo libro.
Il Corano rivela come, in tutti periodi della storia, Dio abbia mandato messaggeri a invitare le persone a credere e a vivere secondo i valori morali religiosi:
“Gli uomini formavano un'unica comunità. Allah poi inviò loro i profeti in qualità di nunzi e ammonitori; fece scendere su di loro la Scrittura con la verità, affinché si ponesse come criterio tra le genti a proposito di ciò su cui divergevano. E disputarono, ribelli gli uni contro gli altri, proprio coloro che lo avevano. Eppure erano giunte loro le prove! Allah, con la Sua volontà, guidò coloro che credettero a quella parte di Verità sulla quale gli altri litigavano. Allah guida chi vuole sulla retta Via”. (Corano, 2:213)
Un altro versetto rivela che in ogni società è stato mandato un messaggero per ammonire i suoi componenti, ricordare loro l'esistenza e l'unicità di Dio, e invitarli ad uniformarsi alle virtù religiose:
“... E non c'è comunità in cui non sia venuto un ammonitore”. (Corano, 35:24)
Sebbene il nostro Signore abbia mandato ai popoli messaggeri e scritture sacre, alcuni sono caduti in un'errata interpretazione, hanno girato le spalle alle virtù della vera religione ed hanno adottato credenze superstiziose devianti. Alcuni hanno sviluppato credenze pagane e sono caduti nella perversione di adorare la terra, la pietra, in legno, la Luna o il Sole oppure degli idoli fatti di legno. Alcune persone hanno attribuito dei pari al nostro Signore, anche se erano pienamente consapevoli della Sua esistenza ed unicità. Eppure il nostro Signore ha mandato loro i suoi messaggeri, ha rivelato loro gli errori in cui erano che ha caduti, li ha invitati ad abbandonare le loro credenze superstiziose e a vivere secondo la vera religione. E in tutti periodi della storia, ci sono stati credenti e miscredenti, coloro con una fede pura e coloro che si sono incamminati sui sentieri della perversione.
Oggi ci sono persone con credenze superstiziose che adorano idoli, proprio come ce n'erano nelle epoche passate.

Salomone e la regina di Saba, di Frans Franken II il Giovane, Musee del Beaux-Arts, Quimper, Francia
Nel corso della storia, i credenti che hanno vissuto con i profeti hanno goduto vite di alta qualità, in condizioni molto civili. Hanno vissuto in un ordine sociale sofisticato nei giorni dei Profeti Abramo, Giuseppe, Mosé e Salomone, la pace sia con tutti loro, proprio come fanno oggi. In tutte le età, i credenti hanno pregato, digiunato, rispettato i vincoli stabiliti da Dio, e hanno vissuto vite pulite e legittime. I ritrovamenti archeologici rivelano i migliori, più nobili e più puri standard di vita tra i devoti credenti in Dio. I profeti e i veri credenti usavano i mezzi più raffinati disponibili nel loro tempo, in un modo appropriato alla Sua approvazione.
Ogni progresso tecnologico al tempo di Nembrotte veniva usato nel miglior modo dal Profeta Abramo (lpscl) e coloro che credevano con lui. La conoscenza tecnica al tempo dei faraoni era usata a servizio dei Profeti Giuseppe, Mosé, Aronne (lpscl) e i veri credenti di quel tempo. Il livello alto di tecnologia raggiunto nei campi dell'architettura, dell'arte e della comunicazione al tempo del Profeta Salomone (lpscl) veniva impiegato nella maniera più saggia. La ricchezza e la magnificenza che il nostro Signore ha concesso come benedizione al Profeta Salomone (lpscl) ha ispirato timore alle generazioni successive.

Madonna con santi, di Giovanni Bellini, Venezia, 1505
Dobbiamo ricordare che le informazioni e i mezzi posseduti sia da coloro che vivevano centinaia di migliaia di anni fa, sia dalle persone che vivono oggi, sono benedizioni di Dio. Le persone che hanno fondato le civiltà centinaia di migliaia di anni fa, che hanno creato dipinti sulle pareti delle caverne decine di migliaia di anni fa, che hanno costruito piramidi e ziqqurat, che hanno costruito giganteschi monumenti in pietra e che hanno costruito le grandi strutture sulle più alte vette in Perù, lo hanno fatto per mezzo dell'ispirazione e dell'insegnamento di Dio. Coloro che studiano le particelle subatomiche oggi, che inviano le navicelle nello spazio e che scrivono il software dei computer possono farlo perché Dio lo vuole. Tutte le informazioni degli esseri umani hanno posseduto fin da quando sono stati creati, sono una benedizione di Dio, e ogni civiltà che hanno fondato è ugualmente opera del nostro Signore.
Dio ha creato l'uomo dal nulla e gli dà varie prove e benedizioni attraverso la sua vita in questo mondo. Ogni benedizione concessa è anche una prova. Le persone che sanno che la civiltà, la tecnologia e i mezzi che possiedono sono effettivamente tutte benedizioni di Dio, ringraziano il nostro Signore, Che aumenta La sua benedizione su di loro:
«E quando il vostro Signore proclamò: "Se sarete riconoscenti, accrescerò [la Mia grazia]"». (Corano, 14:7)
Dio fa in modo che i Suoi servi devoti godono vite piacevoli sia in questo mondo sia nell'Aldilà. Questo è rivelato nel Corano:
“Daremo una vita eccellente a chiunque, maschio o femmina, sia credente e compia il bene. Compenseremo quelli che sono stati costanti in ragione delle loro azioni migliori”. (Corano, 16:97)
Come manifestazione di questo versetto, tutti i Musulmani nella storia hanno posseduto i mezzi più raffinati del tempo in cui vivevano, e hanno condotto vite piacevoli. Naturalmente alcuni sono stati messi alla prova con difficoltà e disgrazie, ma questo non suggerisce che abbiano vissuto in condizioni difficili, primitive e non abbiano vissuto esistenze civilizzate ed umane. Indipendentemente da quanto fossero ricche, confortevoli e avanzate le loro civiltà, coloro che hanno negato Dio e si sono intestarditi a negare, che non sono riusciti a vivere secondo i valori morali ed hanno creato corruzione sulla Terra, sono sempre finiti disillusi. Inoltre, molti di loro forse hanno goduto tecnologie più avanzate di quelle delle società attuali. Anche questo è rivelato nel Corano:
“Non hanno forse viaggiato sulla terra, e visto quel che è accaduto a coloro chi li hanno preceduti? Erano più forti di loro e avevano coltivato e popolato la terra più di quanto essi non l'abbiano fatto. Giunsero con prove evidenti Messaggeri della loro gente: non fu Allah a far loro torto, furono essi a far torto a se stessi”. (Corano, 30:9)
L'accumulazione culturale non è affatto una prova del processo evolutivo
Gli evoluzionisti sostengono che i primi esseri umani erano creature per metà scimmia le cui caratteristiche mentali e fisiche si svilupparono nel corso del tempo, che essi abbiano acquisito nuove capacità e che le civiltà si siano evolute per questa ragione. Secondo questa tesi, che non si basa su alcuna prova scientifica, i nostri presunti antenati primitivi conducevano vite animalesche, si civilizzarono solo dopo essere diventati umani e poterono registrare progressi culturali man mano che si sviluppavano le loro capacità mentali. Le immagini fittizie dell'Uomo primitivo, con il corpo completamente ricoperto di pellicce o mentre cerca di accendere il fuoco rannicchiato sotto pelli animali, mentre cammina lungo un fiume con una preda da poco uccisa sulle spalle o mentre cerca di comunicare con i suoi pari mediante gesti e grugniti, sono riproduzioni false basate su questa tesi non scientifica.
I reperti fossili non sostengono questa fantasia. Tutti dati scientifici portano alla conclusione che l'Uomo fu creato come Uomo, dal nulla, ed è sempre vissuto come umano, fin dal primo giorno in cui è stato posto in essere. Nemmeno le scoperte archeologiche supportano in alcun modo la cronologia evoluzionista. I ritrovamenti del periodo di cui gli evoluzionisti sostengono che gli umani avessero imparato a parlare, mostrano che gli esseri umani da tempo avevano cucine e avevano una vita familiare. Negli scavi sono stati trovati oggetti decorativi e materie prime per tempi in cui gli evoluzionisti dicono che gli umani erano ancora incapaci di arte. Molti esempi saranno considerati in dettaglio nei prossimi capitoli di questo libro.
Se queste scoperte rivelano che gli umani non hanno mai dovuto sopportare vite primitive e animalesche vuol dire chenon c'è mai stata un'età non civilizzata in cui tutti usavano soltanto attrezzi di pietra e legno. I credenti hanno sempre guidato gli stili di vita dell'umanità, con abiti, piatti, tazze, cucchiai e forchette usati in maniera adatta ad esseri umani. Le persone hanno sempre vissuto in circostanze, parlato, costruito edifici e prodotto manufatti adatti ad esseri umani. Ci sono sempre stati medici, insegnanti, sarti, ingegneri, architetti ed artisti, in ordini sociali costituiti. Per ispirazione di Dio, le persone in possesso di ragione e buona coscienza hanno sempre fatto l'uso più raffinato delle benedizioni della Terra.
Naturalmente, man mano che la tecnologia è avanzata e le persone hanno accumulato conoscenza, ci sono stati dei cambiamenti tecnologici. Sono stati sviluppati nuovi dispositivi, in linea con le circostanze prevalenti, sono state fatte scoperte scientifiche e si sono avuti dei cambiamenti culturali. Tuttavia, l'accumulazione di conoscenza e il progresso tecnologico avutisi nel corso della storia non implicano che ci sia stata un'evoluzione.
È perfettamente naturale che la conoscenza continui ad accumularsi. Una persona sperimenta differenti livelli di apprendimento nella scuola di base, negli anni della scuola superiore e all'università. Ma se qualcuno accumula costantemente conoscenza lungo la propria vita, questo non significa che sta continuamente evolvendo e progredendo per mezzo di effetti casuali. Una dinamica simile si applica alla vita di una società. Le nuove scoperte vengono fatte anche alla luce delle necessità di una società, i nuovi meccanismi vengono inventati e conseguentemente migliorati dalle generazioni successive. Eppure questo non è un processo di evoluzione.
 

LE CIVILTÀ POSSONO ESSERE ARRETRATE COSI COME AVANZATE


Il darwinismo sostiene che l'Uomo - e così la cultura che possiede - è progredito dai primi stadi, rudimentali, primitivi e tribali verso la civilizzazione. Invece, le scoperte archeologiche mostrano che fin dal primo giorno della storia umana ci sono stati periodi con società che avevano culture molto avanzate contemporaneamente ad altre le cui culture erano molto arretrate. Indubbiamente, per la maggior parte delle volte, civiltà molto ricche coesistevano con quelle arretrate. Per tutto il corso della storia, la maggior parte delle società dello stesso periodo hanno avuto livelli molto diversi di tecnologia e civiltà, con grandi differenze sociologiche e culturali - proprio come nel caso odierno. Per esempio sebbene il continente nordamericano sia oggi molto avanzato in termini di medicina, scienza, architettura e tecnologia, alcune comunità del Sud America sono piuttosto arretrate tecnologicamente e senza collegamenti con il mondo esterno. In molte parti del mondo le malattie vengono identificate mediante le più avanzate tecniche di elaborazione ottica e sono curate in ospedali molto moderni. Eppure, in altre parti del mondo, si pensa che le malattie si sviluppino per l'influenza dei cosiddetti spiriti del male e i tentativi di guarire il malato comprendono delle cerimonie per scacciare questi spiriti. Tali società, come i popoli dell'Indo, gli antichi Egizi e i Sumeri, che vissero tutti attorno al 3.000 a.C., avevano culture incomparabilmente più ricche, sotto tutti gli aspetti, delle tribù a noi contemporanee e anche di quelle delle società più avanzate. Ciò significa che in tutti i periodi della storia, le società con civiltà molto avanzate hanno potuto convivere con quelle più arretrate. Una società esistita migliaia di anni fa può effettivamente essere stata più avanzata di una del ventesimo secolo. Questo dimostra che non c'è stato alcuno sviluppo all'interno di un processo evolutivo - in altre parole dal primitivo al civilizzato.
Nel corso della storia, naturalmente, sono stati fatti progressi enormi in tutti i campi, con grandi passi avanti e sviluppi di scienza e tecnologia, grazie all'accumulazione di culture d'esperienza. Tuttavia, non è razionale nè scientifico descrivere questi cambiamenti come un processo "evolutivo" nel modo che intendono gli evoluzionisti e i materialisti. Proprio come non ci sono differenze nelle caratteristiche fisiche tra un umano del giorno d'oggi e una persona vissuta migliaia di anni fa così non ci sono differenze riguardo all'intelligenza e alle capacità. L'idea che la nostra civiltà sia più avanzata solo perché le capacità e l'intelligenza del cervello dell'uomo del ventunesimo secolo sono meglio sviluppate è una falsa prospettiva, che risulta dall'indottrinamento evoluzionista. Il fatto è che popoli in aree molto diverse, oggi, possono avere concezioni e culture diverse. Ma se un nativo australiano può non avere le stesse conoscenze di uno scienziato degli Usa, questo non significa che la sua intelligenza un suo cervello non sono abbastanza sviluppati. Molte persone nate in tali società possono essere ignoranti dell'esistenza dell'elettricità ma sono tuttavia molto intelligenti.
Inoltre, nel corso dei diversi secoli sono sorte esigenze diverse. Il nostro standard di moda non è lo stesso di quello degli antichi Egizi ma questo non significa che la nostra cultura sia più avanzata della loro. Se i grattacieli sono simbolo della civiltà nel ventunesimo secolo, la prova della civiltà nel periodo egiziano sono le piramidi e le sfingi.

Un nativo Papua, Australia
XXI secolo - Colombi
Anche nel XXI secolo molte società hanno credenze superstiziose. Esse onorano false divinità che non possono fare loro né male né bene. Qui vediamo il capo degli Indiani Arhuaco mentre compie un rituale dopo che c'è stato un attacco. Il capo dichiara di chiedere l'aiuto degli antichi spiriti della natura per placare la montagna (Stephen Ferry, I guardiani del mondo, - National Geographic, ottobre 2004)

XXI secolo - Miami, USA
In una parte del mondo, la gente vive in ambienti primitivi, mentre in un altro continente le persone vivono in confortevoli grattacieli e viaggiano su aeroplani e lussuose navi da crociera. Contrariamente alle affermazioni degli evoluzionisti, le società progredite e "primitive" sono sempre coesistite negli stessi periodi, proprio come accade oggi.
Ciò che importa è la prospettiva da cui i fatti vengono interpretati. Chi parte con l'idea preconcetta che i fatti sostengano un cosiddetto sviluppo evolutivo, valuterà tutte le informazioni che ottiene alla luce di quel pregiudizio. Così, proverà a sostenere le sue asserzioni con delle storie immaginarie. Sulla base di frammenti fossili di ossa ricostruirà moltissimi particolari, sul modo in cui le persone che abitavano quella zona passavano le loro vite quotidiane, quali erano le loro strutture familiari e le loro relazioni sociali, in una maniera adattata a quel preconcetto. Costui concluderà, sulla base di quei frammenti di ossa, che quelle persone facevano parte di un genere solo per metà in posizione eretta e che grugniva, era coperto di peli e usava degli strumenti di pietra grezza - non perché è quello che la prova scientifica dimostra ma perché è la sua ideologia a richiederlo. In realtà, i fatti di cui siamo a conoscenza non implicano affatto uno scenario di questo genere. Questa immagine illusoria è prodotta attraverso le interpretazioni di una mentalità darwinista.

L'ambiente in cui vive una persona non indica se la sua mente è primitiva o progredita. In ogni periodo, le persone sono vissute e in condizioni diverse e hanno sviluppato esigenze diverse. Per esempio, l'antica concezione egizia dell'architettura è diversa dalla nostra, ma ciò non significa che la nostra cultura sia necessariamente più avanzata. Un simbolo della civiltà del XX secolo è il grattacielo: nell'antico Egitto, il simbolo erano le piramidi e le sfingi.
Attualmente anche gli archeologi che hanno dato delle interpretazioni dettagliate del periodo in questione sulla base dei resti fossili, delle pietre lavorate e dei dipinti sulle pareti delle caverne, si discostano di poco dall'esempio sopra. Eppure gli evoluzionisti ancora scrivono di quasi tutti gli aspetti della vita del cosiddetto uomo primitivo, sulla base di un'analisi delle prove prevenuta. Le loro fantasiose descrizioni e illustrazioni ancora compaiono sulle pagine di molti giornali e riviste.
Ecco uno degli scenari creati da Louis Leakey, uno dei più conosciuti evoluzionisti contemporanei, sulla vita del cosiddetto uomo primitivo:
“Immaginiamo per un momento di poterci nascondere ad osservare la sequenza di eventi in un rifugio nella roccia 20.000 o 30.000 anni fa.
Un cacciatore dell'Età della Pietra sta camminando lungo la valle alla ricerca di selvaggina, quando scopre una caverna sul fianco della rupe che lo sovrasta. Prudentemente, con la massima attenzione, si arrampica fino a lì, con la paura di trovarla già occupata dai componenti di qualche famiglia dell'Età della Pietra che reagirebbero alla sua intrusione, oppure che sia il covo di un leone o di un orso. Infine è abbastanza vicino per vedere che è proprio vuota, così entra e compie un attento esame. Decide che è un'abitazione molto più conveniente del piccolo rifugio in cui lui e i suoi familiari vivono al momento e si allontana per andarli a chiamare.
Quindi, vediamo la famiglia arrivare e stabilirsi nella loro nuova casa. Viene acceso un fuoco, o da alcune braci conservate con attenzione e portate dalla vecchia casa, oppure per mezzo di un semplice bastoncino di legno. (Non possiamo dire con certezza quale metodo l'uomo dell'Età della Pietra usasse per accendere il fuoco, ma sappiamo che, fin da un periodo molto precoce si faceva uso del fuoco, perché i focolari sono un aspetto comune in quasi tutti i livelli di occupazione delle caverne e di rifugi nella roccia).
Poi, probabilmente qualcuno della famiglia esce per raccogliere erba o felci per fare dei grossolani letti cui poter dormire, mentre gli altri spezzano rami da cespugli e alberi della vicina boscaglia e costruiscono un grezzo riparo sulla parte anteriore del rifugio. Le pellicce di vari animali selvaggi vengono quindi srotolate e sistemate nella nuova casa, insieme a tutti gli altri beni casalinghi che possiedono.
Ed ora la famiglia si è stabilita e la routine giornaliera ricomincia. Gli uomini vanno a caccia e tendono trappole agli animali per procurarsi cibo, le donne probabilmente li aiutano in quest'attività e raccolgono frutti commestibili e noci e radici”. 2

Uno scienziato che valuti la prova con i pregiudizi evoluzionisti può dare molte interpretazioni del periodo in esame. Ma perché tali interpretazioni possano essere accettate, devono essere supportate da ritrovamenti e dati espliciti. Fin qui, gli evoluzionisti non hanno trovato alcuna prova a sostegno dei loro miti sulle creature metà-umane e metà-scimmie che comunicavano mediante grugniti, vivevano nelle caverne, sedevano attorno al fuoco vestite di pelli e cacciavano con armi primitive. Tutto ciò è soltanto l'invenzione dell'immaginazione evoluzionista. La scienza dimostra che gli esseri umani sono sempre stati pienamente umani.
Questa descrizione, fin nel più piccolo dettaglio, non è basata su un dato scientifico, ma solamente sull'immaginazione del suo autore. Gli evoluzionisti, che mettono in piedi simili favole con vari termini scientifici, basano tutti particolari della narrazione su pochi pezzetti di ossa. (In realtà, questi fossili dimostrano che nessun processo evolutivo ha mai avuto luogo: l'esatto opposto di ciò che sostengono gli evoluzionisti!) Naturalmente, i frammenti di ossa non possono dare alcuna informazione precisa su quali emozioni ispirassero le persone in tempi molto antichi, su come fossero le loro vite quotidiane o su come essi si dividessero il lavoro.
Tuttavia, la favola dell'evoluzione umana viene arricchita con innumerevoli scenari immaginari e illustrazioni di questo tipo, ed è ampiamente usata dagli evoluzionisti. Incapaci di liberarsi di questo dogma dell'evoluzione fin da quando la teoria venne avanzata per la prima volta, essi hanno prodotto diverse versioni del suddetto scenario. Ma la loro intenzione non è di spiegare, piuttosto soltanto di usare indottrinamento e propaganda per convincere le persone che l'uomo primitivo è realmente esistito.
Molti evoluzionisti cercano di provare le loro tesi producendo tali scenari, anche in assenza di qualunque prova di supporto. Eppure ogni nuovo dato, se interpretato in un modo preconcetto, molto chiaramente rivela alcuni fatti, uno dei quali è questo: l'Uomo è stato Uomo fin dal giorno in cui è venuto in esistenza. Gli attributi come l'intelligenza e la capacità artistica sono sempre stati uguali in tutti periodi della storia. Le persone vissute nel passato non erano primitive, creature semi-umane e semi-animali, come gli evoluzionisti vorrebbero farci credere. Erano esseri umani pensanti e parlanti, proprio come noi, producevano opere d'arte e sviluppavano strutture culturali ed etiche. Come presto vedremo i dati archeologici e paleontologici provano questo chiaramente e in maniera incontrovertibile.
Che cosa resterà della nostra civiltà?
Immaginate che cosa resterà delle grandi civiltà odierne fra centinaia di migliaia di anni. Tutta la nostra produzione culturale - dipinti, statue e palazzi - scomparirà e a malapena resterà qualche traccia della nostra attuale tecnologia. Molti materiali creati per resistere all'usura, sottoposti alle condizioni naturali, gradualmente cominceranno a cedere. L'acciaio arrugginisce. Il calcestruzzo si sgretola. Le strutture sotterranee crollano e tutti i materiali richiedono manutenzione.
Ora immaginate che siano passate decine di migliaia di anni e che tutto sia stato esposto a migliaia di metri cubi di acqua, a secoli di venti violentissimi, a ripetute alluvioni e terremoti. Probabilmente tutto ciò che rimarrà saranno dei pezzi giganti di pietra intagliata, i blocchi scolpiti che costituiscono gli edifici e i resti di varie statue, proprio come ciò che è arrivato fino a noi dal passato. Oppure forse non sarà rimasta neanche una traccia definita delle nostre avanzate civiltà a testimoniare pienamente le nostre vite quotidiane, soltanto quelle delle tribù che vivono in Africa, Australia o in qualche altro posto del pianeta. In altre parole, della tecnologia che abbiamo oggi (televisioni, computer, forni a microonde, eccetera) non rimarrà traccia, anche se forse sopravviverà la struttura di base di un edificio o qualche frammento di statue. Se gli scienziati futuri guardassero questi resti sparsi e descrivessero tutte le società del periodo in cui stiamo vivendo come "culturalmente arretrate", non sarebbero forse molto lontani dalla verità?
ANNO 2000
Gli archeologi con un pregiudizio evoluzionista asseriscono che le sculture di bisonti nella caverna di Tuc d'Audoubert alle appendici dei Pirenei nella Francia del sud - una statua che non ha meno valore artistico delle opere d'arte odierne come, per esempio, le statue di Rodin - furono fatte da persone cosiddette primitive. Ma la tecnica e la forma estetica delle opere dimostrano che chiunque le abbia prodotte non era diverso fisicamente o mentalmente dagli esseri umani odierni, ed era anzi più sofisticato da un punto di vista artistico di molti di essi.
ANNO 8000
Se il Pensatore di Rodin venisse scoperto fra 6000 anni, e le persone lo interpretassero con lo stesso pregiudizio con cui alcuni scienziati interpretano oggi il passato, queste persone penserebbero che la gente del XX secolo adorava un uomo che pensava, che non era socializzata, ecc. Non dimostrerebbe, questo, quanto essi sono lontani dalla verità?
Oppure, se qualcuno scoprisse un lavoro scritto in mandarino e concludesse, esclusivamente sulla base di questo testo, che quella cinese era una razza arretrata perché comunicava per mezzo di strani segni, sarebbe questo un riflesso della verità? Considerate l'esempio della statua il Pensatore di Auguste Rodin, conosciuta in tutto il mondo. Immaginate che questa statua venga riscoperta dagli archeologi tra decine di migliaia di anni. Se questi ricercatori mantenessero i propri preconcetti sulle credenze e lo stile di vita della nostra società, e mancassero di sufficiente documentazione storica, potrebbero interpretare questa statua in modi diversi. Potrebbero immaginare che i membri della nostra civiltà adorassero un uomo che pensa, o potrebbero sostenere che la statua rappresenta qualche falsa divinità mitologica.
Oggi, naturalmente, noi sappiamo che il Pensatore era un'opera prodotta esclusivamente per ragioni artistiche ed estetiche. In altre parole, se un ricercatore tra decine di migliaia di anni, in mancanza di sufficienti informazioni sostenesse le sue idee preconcette sul passato, non potrebbe arrivare alla verità, perché interpreterà "il Pensatore" alla luce dei suoi preconcetti e produrrà uno scenario corrispondente. Quindi, è della massima importanza valutare le informazioni a disposizione senza pregiudizio o preconcetto, evitando tutte le forme di preclusione, e pensando in termini ampi.
Non dimentichiamo che non abbiamo prove che le società si siano evolute o che le società nel passato fossero primitive. Questi suggerimenti sono esclusivamente congetture basate su un'analisi da parte di storici ed archeologi che sostengono l'evoluzione. Per esempio i disegni di animali sulle pareti di una caverna sono stati immediatamente definiti disegni primitivi degli uomini delle caverne. Eppure queste immagini potrebbero dire moltissimo sulla comprensione estetica degli esseri umani a quel tempo. Un artista con indosso l'abbigliamento più moderno per il suo tempo potrebbe averle prodotte per sole ragioni artistiche. Infatti, molti scienziati ora sottolineano l'impossibilità che questi stessi disegni delle caverne siano l'opera di una mente primitiva.
Un altro esempio è l'interpretazione delle pietre affilate e dei primi strumenti costruiti dall'"uomo-scimmia". È possibile che a quel tempo si sia voluto dar forma a queste pietre ed usarle per propositi decorativi. Non c'è alcuna prova, solo un'ipotesi, che i pezzi trovati fossero effettivamente usati da queste persone come strumenti. Gli scienziati evoluzionisti hanno esaminato la prova provata durante gli scavi da una prospettiva pregiudiziale. Hanno giocato attorno ad alcuni fossili che, nella loro visione, provano le loro teorie, ed hanno ignorato o scartato gli altri. Giochi simili sono stati fatti anche per dimostrare che anche la storia ha avuto un'evoluzione.3 L'antropologo americano Melville Herskovits descrive come sia emersa la tesi della "evoluzione della storia", è il modo in cui gli evoluzionisti interpretano le prove:
“Ogni esponente dell'evoluzione culturale forniva una sua matrice ipotetica del progresso che riteneva aver segnato lo sviluppo dell'umanità, così che si sono registrati molti esempi di sequenze non lineari. Alcuni di questi progressi erano limitati ad un unico aspetto della cultura...”. 4
Uno degli esempi più importanti che confermano la visione di Herskovits è uno studio svolto dall'etnografo evoluzionista Lewis Henry Morgan, che esaminò le fasi attraversate da una società per raggiungere la struttura patriarcale e monogamica che, egli sosteneva, si era "evoluta" dalla primitiva alla più sviluppata. Ma nel condurre questa ricerca, egli usò per i suoi esempi diverse società di tutto il mondo, del tutto scollegate le une dalle altre. Quindi le pose in accordo con il risultato che voleva ottenere. È chiaro che, tra centinaia di migliaia di culture nel mondo, egli aveva selezionato soltanto quelle compatibili con le sue crisi preconcette.
Herskovits spiega come Morgan risistemasse la storia per convalidare le sue idee. Partendo dai primitivi matrilinearei australiani tracciò una linea che portava ai patrilineari Indiani americani. Quindi spostò la sua sequenza alle tribù greche del periodo proto-storico, quando la discendenza era strettamente stabilita in linea maschile, ma senza una stretta monogamia. L'ultimo elemento in questa scala ascendente era rappresentata dalla civiltà odierna, con discendenza nella linea maschile e una stretta monogamia.
Herskovits commenta questa sequenza immaginaria:
“Ma questa serie, dal punto di vista dell'approccio storico, è del tutto fittizia...”. 5
LA VERA STORIA TENUTA NASCOSTA
La maggior parte di ciò che noi sappiamo della storia l'abbiamo imparato dai libri. I lettori raramente dubitano del contenuto di tali libri e accettano questo contenuto a scatola chiusa. Ma, specialmente quando si tratta della storia umana, molto spesso il libro presenta una teoria plasmata da un concetto non più valido, nei campi di biologia, biologia molecolare, paleontologia, genetica, bio-genetica e antropologia. Di pari passo con il crollo scientifico della teoria dell'evoluzione, è stata invalidata anche la nostra comprensione della storia basata su di essa.
Lo storico Edward A. Freeman discute di come la nostra conoscenza storica riflette i "fatti":
Perché in tutte le inchieste storiche trattiamo con fatti che in se stessi ricadono sotto il controllo della volontà umana e del capriccio umano, e la cui prova dipende dalla affidabilità degli informatori umani, che possono anche ingannare di proposito o essere fuorviati inconsapevolmente. Un uomo può mentire; può anche sbagliare. 6
Così, come possiamo esser certi che ciò che la storia ci ha tramandato è vero?
Prima di tutto, dobbiamo accertarci dell'obiettiva certezza dei fatti che ci vengono presentati da storici ed archeologi. Come con i concetti più astratti, l'interpretazione della storia può significare molte cose diverse per persone diverse. Il racconto di un evento può variare secondo il punto di vista di chi lo riferisce. E l'interpretazione degli eventi spesso è molto diversa quando viene raccontata da individui che non ne sono stati direttamente testimoni. La "storia" è definita come la registrazione cronologica di eventi passati. Ciò che dà significato e senso a questi eventi è come lo storico li presenta. Per esempio, la storia di una guerra può essere influenzata dall'opinione di chi scrive sull'essere il vincitore dalla parte giusta o sbagliata. Se costui prova simpatia per una delle due parti, considererà questa come "campione di libertà", anche se essa ha invaso il territorio dell'altra ed ha commesso numerose atrocità. 7 Per esempio, se si esaminano i libri di storia di due nazioni ostili una all'altra, si vedrà che ognuna interpreta gli stessi eventi in un modo completamente diverso.

È esattamente ciò che gli storici e gli scienziati evoluzionisti hanno fatto oggi. Senza alcuna prova concreta su cui fare affidamento, essi presentano la cosiddetta storia evolutiva degli esseri umani come una verità certa. Ignorano la forte prova che confuta la loro teoria, interpretano le prove che hanno in termini del loro stesso pregiudizio, e presentano questa teoria come una legge, che alcuni scienziati hanno adottato come ideologia.

Se uno storico nell'analizzare la seconda guerra mondiale, avesse opinioni nazionalsocialiste, potrebbe ritrarre Hitler come uno straordinario leader, basandosi sull'immagine di una sola parte. Ma la fotografia qui sotto, presa al campo di concentramento di Buchenwald, mostra solo uno degli esempi del terribile sterminio che Hitler provocò.
CHE COSA RIMARRÀ TRA DECINE DI MIGLIAIA DI ANNI?
A confronto con la storia dell'umanità, il tempo di vita dei materiali comunemente usati nelle costruzioni, nell'industria dei prodotti tecnologici e in molte aree della nostra vita quotidiana è relativamente breve. Se la gente ha vissuto in case di legno estremamente sofisticate decine di migliaia di anni fa, è perfettamente comprensibile che non ne siano rimaste oggi molte prove. Immaginate che la nostra civiltà venga distrutta in qualche terribile disastro. Quanto di essa sarebbe ancora presente fra 100.000 anni? Se un popolo del futuro dovesse considerarci primitivi, sulla base di poche ossa e pezzi di fondamenta, quanto sarebbe esatta la loro interpretazione?

Entro alcune decine di migliaia di anni, le moderne case di pietra che si vedono qui non saranno diverse dalle rovine emerse negli scavi di Catal Huyuk. In condizioni naturali, innanzitutto va in rovina il legno, poi si corrodono i metalli. In tutta probabilità, a restare saranno soltanto le pietre dei muri e pentole, vasi di ceramica. In tal caso, qualunque tesi dei futuri archeologi sul fatto che tutti, negli anni 2000, vivevano vite primitive, non potrà evidentemente riflettere la verità. Gli evoluzionisti di oggi si trovano nella stessa posizione.

Tra alcune decine di migliaia di anni, tutto ciò che rimarrà di qualunque edificio di oggi sarà qualche blocco di pietra. I materiali di legno e gli oggetti fatti di ferro si saranno dissolti. Per esempio, del Palazzo Çırağan, con i suoi raffinati affreschi, il suo bel mobilio, le sue splendide tende e tappeti, i candelabri e gli altri strumenti di illuminazione, non rimarrà nulla. Questi materiali decadranno e scompariranno. Una persona che camminasse tra i resti del Palazzo Çırağan in un lontano futuro, potrebbe vedere solo alcuni grandi massi di pietra e forse un po' delle fondamenta del palazzo. Se venisse proposto, sulla base di questo, che le persone del nostro tempo non avevano ancora modelli organizzati di vita e vivevano in rifugi primitivi fatti accumulando le pietre le une sulle altre, tale analisi sarebbe completamente errata.

Il Palazzo Çırağan di Istanbul dopo essere stato bruciato e con la struttura interna e l'arredamento distrutti. Chi guardasse il palazzo in queste condizioni non potrebbe mai immaginare pienamente quanto è stato splendido in passato.

I resti che sono sopravvissuti fino ad oggi possono un tempo essere stati edifici estremamente belli, proprio come il Palazzo Çırağan. Se si dovessero mettere mobili su queste rovine e decorarle con tende, tappeti e lampade, il risultato sarebbe di nuovo straordinario.

Il Palazzo Çırağan restaurato, con tutto l'arredo completato.
Il Corano parla delle società passate definendole molto avanzate in termini di arte, architettura, cultura e conoscenze. In un versetto, ci viene detto che le società del passato erano davvero superiori:
“Non hanno viaggiato sulla terra e osservato quel che avvenne a coloro che li precedettero, che pure erano più potenti di loro e [lasciarono] maggiori vestigia sulla terra?” (Corano, 40:21).

ANCHE LE PERSONE CHE VIVEVANO UN MILIONE E MEZZO DI ANNI FA SI OCCUPAVANO DEGLI ANZIANI

In un numero speciale che prendeva in considerazione le principali scoperte scientifiche dell'anno, la rivista Discover ha dedicato molto spazio a questa scoperta, che rivelava come le persone si occupassero dei malati milioni di anni fa e si interessassero del loro benessere. Questo dato, di cui si discute in un articolo dal titolo "L'Homo erectus* accudiva i nonni?" rivela che gli esseri umani non sono mai vissuti come animali in alcun momento della storia, ma sempre come esseri umani.
Un fossile scoperto a Dmanisi, in Georgia, nel 2005 ha rivelato ancora una volta che lo scenario della "evoluzione della storia umana" non quadra in alcuna maniera con i fatti. Secondo le tesi antiscientifiche degli evoluzionisti, i primi esseri umani vivevano come animali, senza una vita familiare o un ordine sociale. Tuttavia, un cranio fossile appartenente ad un essere umano anziano, scoperto dal paleo-antropologo David Lordkipanidze, dimostra che queste tesi sono false.
Il fossile apparteneva ad un uomo vecchio cui era rimasto un solo dente. Gli scienziati ritengono che la persona cui il cranio apparteneva avesse altre malattie, oltre ad essere quasi completamente sdentato. Che questa persona sia sopravvissuta fino ad un'età avanzata, nonostante tali malattie, rappresenta una prova significativa che quest'individuo veniva accudito e che le persone si prendevano cura del benessere degli altri. Dice Lordkipanidze:
“È chiaro che questo era un individuo malato... Pensiamo sia logico che questo individuo avesse il sostegno degli altri membri del gruppo”. 8
Gli evoluzionisti sostengono che gli esseri umani svilupparono un comportamento culturale sociale almeno 1,5 milioni di anni dopo la morte della persona cui apparteneva questo cranio. I fossili in questione quindi confuta le tesi evoluzioniste, dimostrando che milioni di anni fa gli uomini sentivano compassione verso il malato, lo curavano lo proteggevano. Questa scoperta, ancora una volta, dimostra che gli umani non sono mai vissuti come animali, ma sempre come esseri umani.
L'arte progredita delle caverne

Una delle pitture murali scoperte nelle caverne di Lascaux. Chiaramente, non può essere opera di un essere umano primitivo che soltanto da poco si era distaccato dalle scimmie.
Gli evoluzionisti sostengono che circa 30/40.000 anni fa in Europa, e ancor prima in Africa, i cosiddetti umani scimmieschi attraversarono un improvviso processo di transizione e, all'improvviso, acquisirono l'abilità di ideare e costruire oggetti, proprio come gli esseri umani di oggi. Questo perché i ritrovamenti archeologici di quel periodo offrono delle prove significative che la teoria dell'evoluzione non riesce a spiegare. Secondo le tesi darwiniste, la tecnologia degli strumenti in pietra, che era rimasta immutata per circa 200.000 anni, fu improvvisamente sostituita da una più avanzata e rapidamente si sviluppò una tecnologia di manufatti. Il cosiddetto uomo primitivo, che si presume fosse disceso dagli alberi e avesse cominciato a modernizzarsi solo poco prima, all'improvviso sviluppò dei talenti artistici e cominciò a scolpire o a dipingere immagini di straordinaria bellezza e sofisticazione sulle pareti delle caverne, producendo oggetti decorativi enormemente belli, come collane e bracciali.
Che cosa accadde per provocare un tale sviluppo? Come e perché gli "esseri primitivi metà-scimmia" acquisirono una tale abilità artistica? Gli scienziati evoluzionisti non hanno alcuna spiegazione di come questo possa essere capitato, anche se propongono varie ipotesi. L'evoluzionista Roger Levin descrive le difficoltà che i darwinisti incontrano su questo argomento nel suo libro L'origine degli umani moderni: "Forse a causa dei reperti archeologici ancora incompleti a dir poco ambigui, gli studiosi rispondono a queste domande in modi molto diversi". 9
Tuttavia, i dati archeologici rivelano che l'uomo ha avuto una comprensione culturale fin da quando è esistito.
Di quando in quando, questa comprensione può essere avanzata, regredita o aver subito improvvisi cambiamenti. Ma questo non significa che abbia avuto luogo un processo evolutivo e che non si siano invece prodotti degli sviluppi e dei cambiamenti culturali. La comparsa di opere d'arte che gli evoluzionisti descrivono come "improvvisa" non dimostra alcun progresso umano biologico (soprattutto non in termini di abilità intellettuale). Le persone del tempo possono aver subito vari cambiamenti sociali e la loro comprensione artistica e produttiva può essere stata cambiata ma questo non costituisce una prova di una transizione dal primitivo al moderno.

Se le generazioni successive dovessero valutare le opere d'arte attuali alla luce dei preconcetti evoluzionisti, potrebbero risultarne opinioni molto diverse sulla nostra società. Gli evoluzionisti del futuro potrebbero vedere le opere di Paolo Picasso o di Salvator Dalì o di altri surrealisti e suggerire che le persone dei nostri tempi fossero alquanto primitive. Tuttavia, questo sarebbe molto lontano dal riflettere i fatti reali.
Al centro: Uomo con la pipa, Pablo Picasso Chitarra, Pablo Picasso
A sinistra: Il cavallo fiammeggiante, Salvador Dalì
A destra: L'orologio che esplode, Salvador Dalì
La contraddizione tra i resti archeologici lasciati dagli individui del passato e i resti anatomici e biologici tuttora esistenti - secondo gli evoluzionisti - ancora una volta invalida le tesi darwiniste su questo argomento. (Per le prove dettagliate che scientificamente demoliscono l'ipotetico albero genealogico umano, che è l'affermazione fondamentale di darwinisti, vedere Il darwinismo confutato di Harun Yahya). Gli evoluzionisti sostengono che lo sviluppo culturale umano deve essere direttamente proporzionale allo sviluppo biologico. Per esempio, gli uomini devono esprimere le loro emozioni prima attraverso segni semplici, poi svilupparli ulteriormente, fino quanto per gradi arrivano infine al picco della realizzazione artistica. Tuttavia, i primi resti artistici della storia umana smentiscono totalmente questa tesi. Le pitture, le sculture e i rilievi delle caverne, ampiamente considerati il primo esempio di arte, provano che gli esseri umani di quel periodo possedevano una comprensione estetica superiore. Gli scienziati che conducono ricerche nelle caverne valutano questi dipinti come le opere più importanti e di valore della storia dell'arte. In queste pitture, le ombre, l'uso della prospettiva e le linee raffinate utilizzate, la profondità di sentimento espressa in maniera esperta nei rilievi, gli schemi estetici che emergono quando la luce del sole colpisce le sculture - tutti sono caratteristiche che gli evoluzionisti non sono in grado di spiegare perché, secondo la visione darwinista, un tale sviluppo sarebbe emerso solo molto più tardi.
Molti dipinti delle caverne trovate in Francia, Spagna, Italia, Cina, e in India e in alcune parti dell'Africa e varie altre regioni del mondo offrono importanti informazioni sulla remota struttura culturale dell'umanità. Lo stile e le tecniche coloristiche di questi dipinti sono di tale qualità da stupire i ricercatori. Ma anche così, gli scienziati darwinisti le valutano attraverso i propri pregiudizi, interpretando queste opere in una maniera preconcetta, in modo che possano adattarsi alle loro leggende evolutive. Essi affermano che esseri da poco divenuti umani dipinsero immagini degli animali che temevano o cacciavano e che lo facevano in condizioni estremamente primitive nelle caverne in cui vivevano. Invece le tecniche impiegate in queste opere mostrano che i loro artisti possedevano una comprensione molto profonda ed erano in grado di dipingere in un modo molto intenso.
Le tecniche di pittura impiegate mostrano anche che essi non vivevano affatto in condizioni primitive. Inoltre questi disegni sulle pareti delle caverne non sono prova che le persone del tempo vivessero in quelle caverne. Gli artisti forse abitavano in rifugi elaborati nelle vicinanze ma sceglievano di creare le proprie immagini sulle pareti delle caverne. Quali emozioni e pensieri spingessero a scegliere il soggetto da rappresentare è qualcosa che resta noto solo all'artista stesso. Su questi disegni si è prodotta molta speculazione e la più irreale interpretazione di questi è che essi vennero prodotti da esseri ancora in uno stato primitivo. Infatti, in un articolo pubblicato sulla pagina web Scienza della BBC, il 22 febbraio del 2000, si trovano le seguenti parole riguardo i disegni nelle caverne:
“...[noi] pensiamo che vennero prodotti da primitivi... Ma secondo due scienziati che lavorano in Sudafrica, questa visione degli antichi pittori è completamente sbagliata. Essi credono che i disegni siano prova di una società complessa e moderna”.10

LA TECNICA PITTORICA SUPERIORE DELL'ARTE DELLE CAVERNE
Nei Pirenei francesi, la caverna di Niaux è piena di straordinari dipinti fatti dalle persone che lì vivevano in tempi preistorici. La datazione al carbonio su questi dipinti ha dimostrato che sono stati portati a termine circa 14.000 anni fa. I dipinti della caverna Niaux vennero scoperti nel 1906 e da allora sono stati esaminati in ogni dettaglio. La parte maggiormente decorata della caverna è una camera laterale formata da una grande cavità, in una sezione oscura conosciuta come il Salon Noir. Nel suo libro, L'origine dell'uomo moderno, Roger Lewin fa questo commento su questa sezione, con le sue immagini di bisonti, cavalli, cervi e ibis: "... organizzata in pannelli e che dà l'impressione di una progettazione e di una predeterminazione della sua esecuzione". 11

Pitture murali scoperte in Algeria e risalenti a circa 9000 fa.
Bassorilievo di un bisonte nella caverna di Tuc d'Audoubert.
I dipinti riflettono la visione e la comprensione concettuale dell'artista. Ma trarre da questi dipinti delle conclusioni su ciò che le persone del tempo mangiavano, in quali condizioni vivevano e quali fossero le loro relazioni sociali - e quindi sostenere che tali commenti sono assolutamente precisi - è un approccio antiscientifico. Come risultato del loro atteggiamento pregiudiziale, gli evoluzionisti continuano testardamente a descrivere i popoli vissuti nel passato come primitivi. In questa fotografia si vedono figure che vestono abiti tessuti a telaio. Ciò dimostra che all'epoca non erano selvaggi che giravano seminudi, come sostengono gli evoluzionisti.
Se molte delle opere d'arte contemporanea venissero analizzate con la stessa logica tra centinaia di anni, potrebbero sorgere innumerevoli dibattiti se la società del ventunesimo secolo fosse una civiltà tribale e primitiva oppure avanzata. Se le opere intatte di artisti moderni venissero scoperte fra 5000 anni e non fosse sopravvissuta alcuna documentazione scritta riguardo il tempo presente, che cosa penserebbe la gente del futuro della nostra età?
Se la gente del futuro scoprisse le opere di Van Gogh o Picasso e le giudicasse da una prospettiva evoluzionista, come potrebbe considerare moderna la nostra società? Forse i panorami di Claude Monet sarebbero spiegati forse con commenti come: "L'industria non s'è ancora sviluppata e la gente conduce ancora una vita agricola", oppure le pitture astratte di Wassily Kandinsky si spiegherebbero con commenti del genere: "Le persone sono ancora incapaci di leggere o di scrivere, e comunicano per mezzo di scarabocchi". Tali interpretazioni darebbero loro delle percezioni sulla nostra attuale società?

I dipinti riflettono la visione e la comprensione concettuale dell'artista. Ma trarre da questi dipinti delle conclusioni su ciò che le persone del tempo mangiavano, in quali condizioni vivevano e quali fossero le loro relazioni sociali - e quindi sostenere che tali commenti sono assolutamente precisi - è un approccio antiscientifico. Come risultato del loro atteggiamento pregiudiziale, gli evoluzionisti continuano testardamente a descrivere i popoli vissuti nel passato come primitivi. In questa fotografia si vedono figure che vestono abiti tessuti a telaio. Ciò dimostra che all'epoca non erano selvaggi che giravano seminudi, come sostengono gli evoluzionisti.

Qui l'artista ha riprodotto un'immagine tridimensionale. Questo l'effetto che solo persone ben addestrate all'arte possono usare, e va oltre le capacità di molte persone.
Le persone che hanno prodotto le pitture nelle caverne risalenti fino al 35.000 a.C., usavano pitture contenenti prodotti e sostanze chimiche come l'ossido di manganese, l'ossido di ferro, l'idrossido di ferro e la dentina (parte inferiore dei denti nei vertebrati, consistente di collagene e calcio). Se chiedeste a qualcuno che non ha ricevuto alcuna istruzione chimica di riprodurre una delle vernici usate in queste pitture, non saprebbe quale prodotto chimico usare, come ottenerlo e quali altre sostanze sarebbe necessarie mescolare ad esso. Inoltre, le persone del tempo avevano anche molte informazioni sull'anatomia animale, come dimostra il loro uso della polvere di collagene e calcio prodotta dai denti dei vertebrati.
Il cavallo in basso a destra proviene da uno dei dipinti della caverna Niaux. La ricerca ha dimostrato che il dipinto dovrebbe avere circa 11.000 anni. La stretta somiglianza tra questo cavallo e quelli che vivono oggi nella regione è degna di nota, poiché rivela l'abilità dell'artista, che chiaramente aveva un senso artistico altamente sviluppato. Che i dipinti in questione fossero fatti sulle pareti della caverna, non è assolutamente prova che l'artista vivesse una vita primitiva. C'è un'alta probabilità che essi usassero queste pareti come 'tele' per una scelta personale..
Un elemento importante su questi dipinti che hanno attratto il più grande interesse degli scienziati è la tecnica pittorica e impiegata. La ricerca ha dimostrato che gli artisti hanno ottenuto degli speciali composti mescolando ingredienti naturali e locali. Non v'è dubbio che ciò indica la capacità di pensare, programmare e produrre molto più avanzata di quanto possa sperare un essere umano ancora in uno stato primitivo. Lewin descrive questa tecnica pittorica così:
“I materiali pittorici - i pigmenti e i minerali inerti - venivano attentamente selezionati da queste persone del Paleolitico Superiore, e macinati fino a 5-10 micron per produrre una particolare miscela. Il pigmento nero, come c'era da aspettarsi, era carbone e biossido di manganese. Ma ciò che interessa di più sono gli agenti estendenti, dei quali sembra ci fossero quattro diverse ricette, che i ricercatori numerano da uno a quattro. Gli agenti estendenti aiutano a far emergere il colore dei pigmento e, come indica il loro nome, aggiungono volume alla vernice senza diluire il colore. Le quattro ricette per gli agenti estendenti usate a Niaux sono: il talco; una miscela di baritina e feldspato di potassio; il feldspato di potassio da solo; e il feldspato di potassio mescolato con un eccedenza di biotite. Clottes e i suoi colleghi hanno sperimentato alcuni di questi agenti estendenti e scoperto che essi sono decisamente efficaci”. 12
Questa tecnica altamente avanzata è la prova che nessun essere può essere descritto come primitivo, anche se è esistito nel passato. Fin dal primo momento in cui l'Uomo ha iniziato la sua esistenza, egli è stato un essere superiore, con la capacità di pensare, parlare, ragionare, capire, analizzare, programmare e produrre. È completamente irrazionale e illogico sostenere che le persone che usavano gli agenti estendenti per colorare i propri dipinti e che riuscivano a mescolare queste sostanze come il talco, la barinite, il feldspato di potassio e la biotite per ottenere tali agenti estendenti, solo di recente si fossero separati dalle scimmie per civilizzarsi.

LE OPERE TROVATE NELLA CAVERNA DI BLOMBOS ANCORA UNA VOLTA DEMOLISCONO LO SCENARIO DELL'EVOLUZIONE UMANA!
Le scoperte durante gli scavi nelle caverne di Blombos sulla costa del Sudafrica, ancora una volta hanno capovolto lo scenario dell'evoluzione umana. Il Daily Telegraph riportò la vicenda con il titolo "L'uomo dell'età della pietra non era tanto ottuso". Anche altri giornali e riviste riportarono la storia, affermando che le teorie sull'uomo preistorico dovevano essere completamente cambiate. Per esempio, BBC News riferiva che "gli scienziati dicono che la scoperta dimostra come le modalità di pensiero moderne si siano sviluppate molto prima di quello che pensavamo". 13

I grani di collane e i vari oggetti decorativi sopra mostrati sono stati trovati nelle caverne di Blombos. Essi rivelano che le persone dell'epoca avevano una sensibilità artistica e si dilettavano della bellezza e di cose gradevoli. Questi non possono essere stati i prodotti di esseri cosiddetti primitivi.
Nelle caverne di Blombos si trovarono pezzi d'ocra risalenti a 80-100.000 anni fa. Si è ipotizzato che essi venissero usati per dipingere il corpo e altre opere d'arte. Prima di questa scoperta, gli scienziati avevano suggerito che la prova della capacità di pensiero umana, la comprensione e la produzione erano comparsi non prima di 35.000 anni fa. Queste nuove scoperte hanno demolito completamente tale supposizione. Le persone di quel tempo, che gli evoluzionisti hanno descritto come primitivi e perfino semi-scimmie, possedevano la capacità di comprendere e produrre, proprio come gli umani contemporanei. I grani di collane e i vari oggetti decorativi sopra mostrati sono stati trovati nelle caverne di Blombos. Essi rivelano che le persone dell'epoca avevano una sensibilità artistica e si dilettavano della bellezza e di cose gradevoli. Questi non possono essere stati i prodotti di esseri cosiddetti primitivi.

STRAORDINARI DIPINTI NELLA CAVERNA CHAUVET
I dipinti scoperti nella caverna Chauvet nel 1994 provocarono un'enorme reazione del mondo scientifico. Prima di questi, erano state le opere d'arte di Ardèche, le immagini vecchie di 20.000 anni di Lascaux e le opere di 17.000 anni ad Altamira in Spagna, ad attirare notevolmente l'attenzione. Ma le immagini di Chauvet erano molto più antiche delle altre. La datazione al carbonio rivelò che questi dipinti avevano circa 35.000 anni. Sulla rivista National Geographic apparve questo commento:
“Le prime fotografie hanno affascinato gli specialisti come pure il pubblico. Per decenni gli studiosi hanno teorizzato che l'arte era avanzata per lente fasi, dai primitivi graffiti fino alle riproduzioni vivide e naturalistiche... Antiche circa il doppio di quelle nelle caverne più famose, le immagini di Chauvet rappresentano non solo il culmine dell'arte preistorica ma anche i suoi più antichi inizi”. 14

Il "pannello del cavallo" nella caverna di Chauvet è lungo circa 6 metri. I dipinti straordinariamente belli nella caverna rappresentano, tra l'altro, rinoceronti, cavalli con una folta criniera, bisonti, leoni e ibis. Una tale progredita arte, prodotta in un periodo in cui gli evoluzionisti si aspetterebbero di vedere soltanto scarabocchi primitivi, è qualcosa che non può essere spiegato in termini di teoria darwinista.
Alla luce delle sensibilità artistiche altamente sviluppate, evidenti nei dipinti delle caverne, la rivista National Geographic descriveva gli artisti che li produssero come "gente come noi".
A sinistra: il disegno di un leopardo nella caverna Chauvet, realizzato con ocra rossa.

Sopra: il pannello del cavallo, particolare.

MAPPE ASTRONOMICHE DI 16.500 ANNI FA A LASCAUX
Il dottor Michael Rappenglueck, un ricercatore dell'università di Monaco, ha rivelato come risultato dei suoi studi che i dipinti sulle pareti delle famose caverne Lascaux nella Francia centrale, avevano un significato astronomico. Egli ha ricostruito le figure sulle pareti della caverna al computer, usando la tecnica fotogrammetrica, che mostrava come i cerchi geometrici, gli angoli e le linee rette che emergevano, potevano tutti avere un significato speciale. Tutti i valori collegati all'inclinazione eclittica, alla precessione degli equinozi, al movimento regolare delle stelle, al diametro e al raggio del sole e della luna, e le rifrazioni nell'universo sono stati aggiunti ai calcoli del computer. Come risultato, si è visto che questi elementi si riferivano a varie costellazioni di stelle e a specifici moti lunari. BBC News ha riferito le seguenti informazioni, nella sezione scientifica:
Una mappa preistorica del cielo notturno è stata scoperta sulle pareti delle famose caverne dipinte di Lascaux, nella Francia centrale. La mappa, che si pensa risalire a 16.000 anni fa, mostra tre stelle luminose conosciute oggi come il Triangolo Estivo. Tra gli affreschi di Lascaux è stata trovata anche una mappa dell'ammasso stellare delle Pleiadi... scoperte nel 1940, queste pareti mostrano i talenti artistici dei nostri antichi antenati. Ma i disegni possono mostrare altrettanto bene le loro conoscenze scientifiche. 15

Secondo i ricercatori scientifici, i punti nella parte inferiore dell'immagine del cavallo probabilmente raffigurano il ciclo lunare di 29 giorni.
La fila di 13 punti sotto il dipinto del daino, rappresenta mezzo ciclo lunare mensile.
Secondo le tesi dei darwinisti, le persone che dipinsero queste immagini avrebbero dovuto essere da poco discesi dai rami degli alberi. Il loro sviluppo intellettuale non avrebbe dovuto essere ancora completo. Tuttavia, sia il valore artistico di questi dipinti sia i risultati delle ultime ricerche invalidano completamente tali tesi. Chiunque ci abbia lasciato questi dipinti, possedeva una sensibilità estetica superiore, una tecnica artistica sviluppata e una conoscenza scientifica.
FIGURE DI MUCCHE NELLA CAVERNA DI LASCAUX



FIGURE DI BISONTE NELLA CAVERNA DI LASCAUX

A sinistra: la parete nord della cosiddetta 'Rotunda' nella caverna di Lascaux
In alto: figure animali di 17.000 anni a Lascaux
In basso: figura di cavallo
Il movimento e la vitalità sono perfettamente raffigurati in queste pitture, estremamente belle e di una qualità che eguaglia quelle di chi ha ricevuto una formazione accademica. È impossibile sostenere che chiunque abbia prodotto tali immagini fosse mentalmente sottosviluppato.



Un articolo sul sito web della BBC, intitolato "Individuato il più antico calendario lunare", conteneva informazioni che confortavano ancora una volta la tesi darwinista della "evoluzione delle società".
BASSORILIEVI E DIPINTI NEL NORDAFRICA SBALORDISCONO GLI EVOLUZIONISTI
Questi rilievi di giraffe, di circa 7.000 anni fa, furono conformati in modo tanto perfetto da dare l'impressione che il branco sia in movimento. Chiaramente, quest'immagine è l'opera di persone pensanti, in grado di dare giudizi ed esprimersi, e con una sensibilità artistica.
Questo dipinto, anch'esso risalente a 7.000 anni fa, mostra un uomo che suona uno strumento musicale. La fotografia recente sotto di esso, mostra un membro del Dzu, una comunità indigena del Botswana, che sono uno strumento simile. Il fatto è che uno strumento simile a quello usato 7.000 anni fa è ancora in uso al giorno d'oggi! Questo è un altro esempio straordinario che demolisce le tesi darwiniste. La civiltà non sempre avanza, come sostengono i darwinisti. A volte può rimanere uguale per migliaia d'anni. Mentre quest'uomo continua a suonare un antichissimo strumento esistito per almeno 7.000 anni, dall'altra parte del mondo, vengono composte sinfonie digitali usando le più avanzate tecnologie informatiche. Ed entrambe le culture coesistono nello stesso momento.
A sinistra: la figura di un essere umano che suona un flauto nel disegno di 7.000 anni fa mostra che le persone dell'epoca possedevano una cultura e una conoscenza della musica, e quindi che erano mentalmente sviluppati e acculturati.
A destra: l'immagine mostra un indigeno del Botswana contemporaneo che suona uno strumento simile.
CATAL HUYUK, CONSIDERATA LA PRIMA CITTÀ DELLA STORIA, COMPUTA L'EVOLUZIONE.
Concordemente datata al 9.000 a.C., Catal Huyuk è descritta come una delle prime città conosciute nella storia. La sua scoperta aprì grandi dibattiti nel mondo dell'archeologia, provando l'invalidità delle tesi degli evoluzionisti ancora una volta. L'archeologo James Mellart descrive come lo stato progredito della regione lo lasciò sconcertato:
La quantità di specializzazione tecnologica di Catal Huyuk è uno degli aspetti straordinari di questa società altamente sviluppata che evidentemente era all'avanguardia nel progresso Neolitico... Per esempio, come facevano a lucidare uno specchio di ossidiana, un vetro vulcanico molto duro, senza graffiarlo e come riuscivano a praticare dei fori attraverso perle di pietra (compresa l'ossidiana), fori così piccoli che nemmeno i sottili aghi d'acciaio moderni possono passarvi? Quando due avevano imparato a fondere il rame e il piombo...? 16
Questi ritrovamenti hanno mostrato che gli abitanti di Catal Huyuk possedevano una comprensione della vita urbana, erano capaci di fare pianificazioni, progettazioni e i calcoli e che la loro sensibilità artistica era enormemente più avanzata di quanto si pensasse. Il professor Ian Hodder, attualmente a capo del gruppo di scavo, asserisce che questi ritrovamenti invalidano completamente le tesi evoluzioniste. Egli dice di aver portato alla luce una straordinaria arte la cui origine non è chiara, e nota che è molto difficile spiegare la posizione geografica di Catal Huyuk - che, secondo Hodder, non aveva un collegamento diretto con le aree che sappiamo essere colonizzate all'epoca. Gli affreschi scoperti sono molto avanzati per quel periodo. Egli dice che dopo essersi chiesti come e perché questa gente aveva raggiunto un livello artistico tanto elevato, la vera domanda è come il gruppo di persone abbia raggiunto un successo culturale tanto straordinario. Per quel che ne sappiamo, egli dice, non ci fu evoluzione nello sviluppo culturale raggiunto a Catal Huyuk, dove tali notevoli opere d'arte comparvero spontaneamente e dal nulla. 17
LE LANCE DI 4000 ANNI CHE HANNO SBALORDITO GLI EVOLUZIONISTI
Nel 1995, l'archeologo tedesco Hartmut Thieme scoprì numerosi resti lignei a Schöningen, in Germania. Si trattava di lance perfettamente realizzate - in altre parole le più antiche armi da caccia conosciute al mondo. Questa scoperta arrivò come una grossa sorpresa per gli evoluzionisti, nella cui visione la caccia sistematica comparve soltanto 40.000 anni fa, quando essi ritengono siano apparsi i primi esseri umani moderni. Per fare combaciare le lance di Clacton e Lehringen, che erano state ritrovate in precedenza, con la menzogna evoluzionista, queste erano state degradate a bastoni per scavare o scandaglii per la neve. 18
In realtà, tuttavia, le lance di Schöningen risalivano a molto prima - a circa 400.000 anni fa. Inoltre, la loro età era così certa che Robin Dennell, uno degli archeologi della Sheffield University che aveva pubblicato uno studio nella rivista Nature, affermò che era impossibile alterare la loro data o trovarsi a darne una falsa interpretazione:
le scoperte di Schöningen sono lance senza dubbio: considerarle come scandagli per la neve o bastoni per scavare è come sostenere che un trapano elettrico è un fermacarte. 19
Una delle ragioni per cui queste lance hanno tanto sorpreso gli scienziati evoluzionisti è l'errata concezione che i presunti umani primitivi di quel tempo mancassero della capacità di fabbricare tali oggetti. Eppure queste lance sono il prodotto di una mente in grado di calcolare e pianificare per fasi. Per ciascuna lancia è stato usato il fusto di un abete di circa trent'anni, e la sua punta è stata fatta alla base, dove il legno è più duro. Ogni lancia è stata progettata in uguali proporzioni e - proprio come con i criteri moderni - il suo centro di gravità era ad un terzo della lunghezza a partire dall'estremità acuminata.
Di fronte a tutte queste informazioni, Robin Dennel commenta:
Ciò rappresenta un considerevole investimento di tempo e d'abilità - nella scelta di un albero appropriato, nell'abbozzo del progetto e negli stadi finali della conformazione. In altre parole, questi [cosiddetti] ominidi non vivevano con una 'cultura improvvisata' spontanea, agendo opportunisticamente in risposta a reazioni immediate. Piuttosto, vediamo una considerevole profondità di programmazione, una sofisticazione di progetto, e la pazienza nell'intagliare il legno, tutte cose che sono state attribuite soltanto agli umani moderni. 20
Thieme, che scoprì le lance, dice: L'uso di lance sofisticate in un periodo tanto antico come il Medio Pleistocene può significare che molte teorie attuali sul comportamento e la cultura degli antichi esseri umani devono essere rivisti. 21
Come asseriscono Artmut Thieme e Robert Dennell, le tesi darwinista riguardo la storia dell'umanità non riflettono i fatti. La verità è che l'umanità non ha mai subito l'evoluzione. Sempre, nel passato, sono esistite civiltà arretrate e civiltà altamente sviluppate ed avanzate.
TRACCE DI CIVILTÀ A GOBEKLI TEPE

Alcune di queste pietre a forma di T trovate a Göbekli Tepe portano delle immagini di leoni..
Gli scienziati hanno descritto come "straordinari e senza pari" i ritrovamenti durante gli scavi a Göbekli Tepe vicino Urfa, in Turchia. Si tratta di pilastri giganteschi, a forma di T, più alti di un uomo e con 20m di diametro, con scolpiti animali a rilievo. Essi sono sistemati in cerchio. L'aspetto che ha più impressionato il mondo scientifico è l'età del sito, che è stato costruito 11.000 anni fa. Secondo la tesi degli evoluzionisti, le persone dell'epoca devono aver costruito il sito imponente usando soltanto strumenti in pietra. Secondo questa errata concezione, la meraviglia ingegneristica in questione fu opera di cacciatori-raccoglitori che usavano gli strumenti più primitivi, 11.000 anni fa. Questo, naturalmente, è del tutto incredibile. Il professor Klaus Schmidt, a capo della squadra di scavo di Göbekli Tepe stabilisce ciò affermando che le persone che vivevano quel tempo sembra che avessero la capacità di pensare. Contrariamente a quanto s'immagina, sostiene Schmidt, queste persone non erano primitive e non devono essere considerate come creature scimmiesche, da poco discese dai rami e che tentano di costruire una civiltà. In termini di intelligenza sembra che siano stati proprio come noi. 22
Schmidt, un archeologo, mise in atto un piccolo esperimento per definire come queste gigantesche colonne potessero essere state trasportate alle condizioni del tempo, e come potessero essere state scolpite. Insieme alla sua squadra cercò di scolpire un gigantesco blocco di roccia senza l'aiuto di alcun macchinario, usando soltanto gli strumenti primitivi che gli umani preistorici, secondo gli evoluzionisti dovevano avere. Quindi tentarono di trasportarlo per una breve distanza. Una parte della squadra cominciò a lavorare sulla pietra con tronchi, funi e forza muscolare, facendo dei semplici e naturali verricelli. Nel frattempo, gli altri tentavano di creare una cavità alla base usando strumenti manuali di pietra, proprio come gli scalpellini di 9.000 anni fa. (La visione evoluzionista della storia ritiene che, poiché a quei tempi non c'erano strumenti in ferro, gli uomini della Età della Pietra usavano la selce dura).
Lavorando per la intagliare la pietra per due ore senza interruzione, gli operai riuscirono ad ottenere soltanto una vaga linea. La squadra di 12 uomini che provarono a muovere il blocco di pietra lavorò duramente per quattro ore, ma riuscirono soltanto a muoverla di 7 metri. Questo semplice esperimento rivelò che migliaia di lavoratori avrebbero dovuto faticare per mesi per riuscire a formare una sola delle aree circolari di pietre. Chiaramente, la gente di quel tempo deve aver usato competenze molto avanzate, e non i metodi primitivi suggeriti dagli scienziati evoluzionisti.
Un'altra incoerenza nel disegno evoluzionista è che essi chiamano il periodo in cui queste opere vennero prodotte "Età Neolitica pre-terracotta".
Secondo questa irrealistica interpretazione, la gente di quest'epoca non aveva ancora raggiunto la tecnologia per produrre terracotta. Sapendo che avevano fatto statue, trasportato pietre giganti, tratto da queste belle colonne, scolpito bassorilievi di animali su di esse, decorato le proprie pareti con pitture e impiegato ingegneria e architettura, possiamo sostenere che non sapevano come fare delle pentole di terracotta?

La scultura di un maiale selvatico venuta alla luce a Göbekli Tepe
Immagini di leoni scolpiti su alcuni pilastri nell'area.
Una statua umana trovata a Göbekli Tepe

Le ceramiche sono le tracce delle culture del passato che s'incontrano più di frequente. Molte persone ancora oggi si guadagnano da vivere producendo pentole simili. Se del nostro tempo sopravvivessero soltanto pochi cocci, gli scienziati del futuro li trovassero e suggerissero per questo che la nostra civiltà deve aver ignorato la metallurgia, sarebbe giusta la loro tesi?

Questa affermazione ingannevole viene ripetuta con persistenza soltanto per difendere i preconcetti evoluzionisti. Non c'è dubbio che i manufatti in questione dimostrano che chi li ha prodotti possedeva una conoscenza, una tecnologia e una civiltà molto più avanzate di quanto si pensasse in precedenza. Questo a sua volta rivela che non erano affatto primitivi. Infatti, un articolo della rivista turca Bilim ve Teknik dice che le scoperte di Göbekli Tepe espongono una gamma di errate interpretazioni sulla storia dell'umanità: "Questi nuovi dati rivelano una macroscopica errata concezione riguardo alla storia dell'umanità".23 Quell'errore sta nell'interpretazione della storia alla luce dell'inganno evoluzionista.
CURE DENTALI CON L'USO DI TECNICHE PROFESSIONISTICHE 8.000 ANNI FA
“Queste sono alcune delle storie delle città che ti raccontiamo: alcune sono ancora ritte e altre falciate” (Corano, 11:100).
Alcuni scavi condotti in Pakistan hanno rivelato che più di 8.000 anni fa, i dentisti trapanavano i denti per eliminare la carie. Durante gli scavi, il professor Andrea Cucina dell'Università del Missouri-Columbia, notò dei piccoli fori, di circa 2mm di diametro, sui molari risalenti a 8.000-9.000 anni fa. Impressionato dalla perfezione di questi fori, Cucina ampliò la sua ricerca facendo esaminare alla sua squadra i fori con un microscopio elettronico. Essi trovarono che anche le estremità di questi sottilissimi fori erano arrotondate in modo troppo preciso per essere provocati da batteri. In altre parole non erano delle cavità naturali, ma il risultato di un intervento artificiale, a scopo di cura. Nessuno dei denti mostrava alcun segno di carie. Cioè, come dice la rivista New Scientist, "potevano essere solo la testimonianza dell'abilità dei dentisti preistorici". 24
In quell'epoca, secondo la dottrina evoluzionista, gli esseri umani si erano solo da poco separati dalle scimmie. Essi vivevano in condizioni estremamente primitive e solo di recente avevano imparato a fare vasi e pentole di terracotta e, per di più, solo in alcune regioni. Come poteva della gente in situazioni così primitive riuscire a trapanare delle cavità così precise nei denti che richiedevano cure se non possedevano alcuna tecnologia? Evidentemente queste persone non erano primitive, né lo erano le condizioni in cui vivevano. Al contrario, essi avevano la conoscenza necessaria per diagnosticare le malattie e ideare metodi di trattamento e i mezzi tecnici per usare con successo tali metodi. Ancor una volta, ciò smentisce la tesi darwinista che le società si evolvono, dalla primitiva alla moderna.
LA PASSIONE DEGLI ANTICHI PER LA MUSICA
L'interesse degli uomini di 100.000 anni fa per la musica è un'altra indicazione del fatto che essi avevano quasi gli stessi gusti che abbiamo noi oggi. Il più antico strumento musicale conosciuto, trovato a Haua Fteah, in Libia, è un flauto fossile fatto di un osso di uccello e si stima che risalga a un periodo tra 70.000 e 80.000 anni fa. 25 Prolom II è un sito della Crimea Orientale in cui sono stati trovati 41 zufoli. 26 Questo sito risale a circa 90.000-100.000 anni fa. 27
Tuttavia, la conoscenza musicale delle persone di quel tempo era molto più ampia. Il musicologo Bob Fink ha analizzato un flauto diverso, fatto con un femore d'orso, trovato nel luglio 1995 dall'archeologo Ivan Turk in una caverna nella Jugoslavia del Nord. Fink dimostrò che questo flauto, la cui età di 43.00- 67.000 anni era stata stabilita con i test al radiocarbonio, produceva quattro note e aveva toni e semitoni. Questa scoperta dimostra che gli uomini di Neanderthal usavano la scala di sette note - la formula base della musica occidentale moderna. Esaminando un flauto, Fink vide che la distanza tra il secondo e il terzo foro era doppia di quella tra il terzo e il quarto foro. Ciò significa che la prima distanza rappresenta un tono intero e la distanza successiva un mezzo tono. Scrive Fink: "Queste tre note... sono indubbiamente diatoniche e suoneranno come un accordo quasi perfetto in ogni tipo di scala diatonica standard, moderna o antica". Questo rivela che gli uomini di Neanderthal erano persone con orecchio e sensibilità musicale. 28

Questo flauto, realizzato dall'uomo di Neanderthal, dimostra che queste persone usavano una scala di sette note che forma la base della musica occidentale. Produrre un flauto presuppone un insieme di informazioni, cultura e capacità; e suonarlo ne presuppone un altro.

Questi manufatti e scoperte archeologiche sollevano numerose questioni di cui il darwinismo, che sostiene che gli esseri umani e le scimmie discendono da un antenato comune, non possono trovare risposta. Per esempio, queste creature scimmiesche, che essi sostengono essere vissute decine di migliaia di anni fa, che potevano a malapena grugnire e avevano un modo di vita animale - perché e come hanno cominciato a diventare esseri sociali? Questo è un dilemma fondamentale per gli evoluzionisti. La teoria dell'evoluzione non ha risposte scientifiche e razionali su come queste creature scimmiesche siano discese dagli alberi a terra, su come abbiano imparato a stare su due gambe e su come si siano sviluppate le loro intelligenza e capacità. Le "spiegazioni" non sono niente più che preconcetti e favolette basati esclusivamente sulla fantasia.
Come è avvenuto che le scimmie, saltando da un ramo ad un altro, abbiano deciso di scendere a terra? Se chiedete agli evoluzionisti, vi diranno che è stato a causa di fattori climatici. La teoria dell'evoluzione non potrà offrire una risposta razionale e logica alle prime domande che vengono alla mente. Perché altre scimmie hanno invece deciso di rimanere sui rami, quando potevano imitare quelle che erano discese a terra? Oppure, perché questi fattori climatici hanno influenzato soltanto alcune scimmie? Che cosa ha impedito alle altre di scendere dagli alberi nella stessa situazione climatica? Se chiedete com'è stato che le scimmie sono scese a terra ed hanno cominciato a camminare su due zampe, gli evoluzionisti vi forniranno diverse spiegazioni. Alcuni diranno, per esempio, che queste creature scimmiesche decisero di camminare erette su due gambe per potersi meglio difendere dai loro forti nemici. Eppure nessuna di queste risposte è scientifica.
Innanzitutto, non esiste alcuna cosa come l'evoluzione che ha portato l'uomo a camminare su due piedi. Gli esseri umani camminano eretti su due piedi - una forma molto speciale di locomozione che non si vede in altre specie. Un punto importantissimo che deve essere chiarito è che il camminare eretti su due piedi non è un vantaggio evolutivo. La maniera in cui si muovono le scimmie è molto più semplice, rapida e più efficiente dell'andatura bipede umana.

Per poter dare forma alla pietra, devono essere usati strumenti fatti di ferro o acciaio. Le società del passato usavano questi strumenti per intagliare e scolpire la pietra, proprio come fanno gli artigiani al giorno d'oggi.
Gli esseri umani non si possono muovere saltando da un albero all'altro come uno scimpanzé, né possono correre alla velocità di 125km orari come un ghepardo. Invece, poiché camminiamo su due piedi, ci muoviamo molto più lentamente sulla terra. Per qualche ragione, siamo una delle specie meno protette in natura. Secondo la logica della teoria dell'evoluzione, le scimmie non dovrebbero aver avuto la tendenza ad adottare l'andatura bipede. Invece, gli umani sarebbero dovuti diventare dei quadrupedi per sopravvivere ed adattarsi meglio.
Un altro vicolo cieco delle tesi evolutive è che il camminare eretti non coincide con il modello di "sviluppo graduale" del darwinismo, che costituisce la base dell'evoluzione e richiede che ci sia una andatura "composta" con il camminare su due piedi e il camminare su quattro zampe. Tuttavia, con la ricerca computerizzata condotta nel 1996, l'anatomista inglese Robin Crompton ha dimostrato che una tale andatura composta non era possibile. Crompton è arrivato alla conclusione che un essere vivente può o camminare eretto, oppure su quattro zampe. 29 Qualunque tipo di andatura "ibrida" tra queste due è impossibile perché comporterebbe un eccessivo consumo di energia. Quindi non può esistere un essere semi-bipede.
Come avrebbero fatto i presunti esseri primitivi a sviluppare un comportamento sociale intelligente? La risposta, secondo il nonsenso degli evoluzionisti, è che vivendo in gruppi, avrebbero sviluppato comportamenti sociali e intelligenti. Ma anche i gorilla, gli scimpanzé, le scimmie e molte altre specie animali vivono in gruppi o branchi; e nessuno di queste ha sviluppato un comportamento intelligente sociale in modo simile a quello degli umani Nessuno di essi ha costruito monumenti, trovato interesse dell'astronomia o creato opere d'arte; poiché il comportamento creativo intelligente è esclusivo degli esseri umani. Tutti questi manufatti sopravvissuti dal passato sono stati fatti da esseri umani dotati di una vera e propria abilità artistica. L'idea che queste persone vivessero in condizioni primitive è confutata dai dati archeologici.
GLI EVb
Gli evoluzionisti sostengono, senza alcuna prova, che gli esseri umani e le scimmie discendono da un antenato comune. Alla domanda come questa evoluzione possa essersi prodotta, rispondono, in modo totalmente antiscientifico: "Non lo sappiamo, anche se speriamo di saperlo un giorno". Per esempio, la paleo-antropologa evoluzionista Elaine Morgan fa questa ammissione:
“Quattro dei più straordinari misteri su [l' evoluzione di] gli umani sono:
1) perché camminano su due gambe?
2) perché hanno perso la pelliccia?
3) perché hanno sviluppato un cervello così grande?
4) perché hanno imparato a parlare?
Le risposte ortodosse a queste domande sono:
1) "Ancora non lo sappiamo";
2) "Ancora non lo sappiamo";
3) "Ancora non lo sappiamo";
4) "Ancora non lo sappiamo".
L'elenco delle domande potrebbe essere notevolmente più lungo senza per questo modificare la monotonia delle risposte. 30
RITROVAMENTI CHE CONFUTANO IL QUADRO EVOLUZIONISTA DELLA STORIA UMANA
La prova fornita nel libro Storia nascosta della razza umana: l'archeologia proibita, degli archeologi Michael A. Cremo e Richard L. Thompson, capovolge il quadro dell'evoluzione dell'umanità sostenuto dagli evoluzionisti. Questo libro documenta reperti da periodi della storia completamente inaspettati dal punto di vista evoluzionista. Negli anni 1950, per esempio, Thomas E. Lee, un antropologo del museo nazionale del Canada, condusse degli scavi a Sheguiandah, sull'isola Manitoulin nel lago Huron. Lì egli trovò degli strumenti in uno strato di deposito glaciale, un deposito di sabbia e pietrisco lasciato dai ghiacciai che retrocedono. Quando si venne a sapere che questi avevano tra i 65.000 e i 125.000 anni, la pubblicazione dei risultati di questa ricerca venne sospesa perché, secondo l'errata concezione che domina il mondo scientifico, gli esseri umani erano arrivati nel Nord America dalla Siberia soltanto 120.000 anni fa, ed era quindi impossibile sostenere che questo fosse avvenuto prima.
Un altro esempio che il libro fornisce è quello dell'archeologo Carlos Ameghino, che scoprì degli strumenti in pietra in una formazione intatta del Pliocene di 3 milioni di anni a Miramar, in Argentina. Dagli stessi strati, egli estrasse il femore di un toxodonte, un estinto mammifero ungulato del Sud America. Incastrata nel femore c'era una punta di freccia o di lancia in pietra. Più tardi, un altro ricercatore trovò un pezzo di mascella umana nella stessa formazione. Secondo i darwinisti, gli esseri umani capaci di fare sere o punte di lancia in pietra comparvero soltanto tra i 100.000 e i 150.000 anni fa. Quindi, tutte le ossa e le punte di freccia risalenti a 3 milioni di anni fa sono fenomeni che gli evoluzionisti non sono in grado di spiegare. Questo mostra, ancora una volta, che la teoria dell'evoluzione è incompatibile con i fatti scientifici. 31
Nel suo libro Antiche tracce, il ricercatore e scrittore inglese Michael Baigent racconta come nel 1891 sia stata scoperta una catena d'oro di 260-320 milioni di anni. Si scoprì che questa catena era di oro ad otto carati, il che significa otto parti di oro mescolati con 16 parti di un altro materiale. La parte centrale della catena - ritrovata all'interno di un pezzo di carbone - era staccata, mentre le due estremità erano strettamente legate. Nel carbone era rimasta la forma precisa della parte staccata, il che dimostra che la catena doveva essere antica quanto il carbone. L'età del carbone in cui è stata trovata la catena sembra sia di 260-320 milioni di anni. 32 La scoperta di una catena d'oro, di un periodo in cui gli evoluzionisti sostengono che gli esseri umani non avrebbero dovuto nemmeno esistere, demolisce totalmente la storia dell'umanità che essi hanno tracciato.
Il fatto che una società utilizzi gioielli e produca oggetti decorativi è la prova che i cittadini hanno una vita civilizzata. Inoltre, fare una catena d'oro richiede capacità ed attrezzature tecniche. Non è possibile fare una catena d'oro regolare usando soltanto strumenti in pietra. È evidente che le persone che vivevano milioni di anni prima dei giorni nostri conoscevano l'arte della gioielleria e godevano delle cose belle. Un altro reperto che capovolge la teoria dell'evoluzione storica è un pezzo di chiodo che si stima abbia 387 milioni di anni. Secondo il resoconto di Sir David Brewster, della British Association for the Advancement of Science, il chiodo fu trovato in un pezzo di selce. Lo strato da cui la pietra era stata tratta risale al Primo Periodo Devoniano, più o meno 387 milioni di anni fa. 33
Queste scoperte, che potremmo citare in quantità, dimostrano che l'uomo non è un organismo semi-animale, come gli evoluzionisti vorrebbero farci credere, e non ha mai condotto una vita animalesca. Dopo aver elencato altri esempi simili, Michael Baigent continua con questo commento:
“... chiaramente non c'è alcuna possibilità che questi dati si trovino a combaciare con la visione scientifica convenzionale della storia della terra... In effetti, tale evidenza - se può essere confermata anche da uno solo dei casi che abbiamo esaminato - indica che gli uomini, in una forma moderna, hanno calcato questo pianeta da un tempo davvero immemorabile”. 34
La storia dell'archeologia è piena di scoperte simili, di fronte alle quali la mentalità evoluzionista "convenzionale" descritta da Baigent si trova in una situazione disperata. Ma la mentalità evoluzionista tiene attentamente questi significativi esemplari lontani dallo sguardo del pubblico e li ignora. Non importa quanto i darwinisti si sforzino di mantenere viva la loro ideologia, l'evidenza crescente dimostra che l'evoluzione è una bugia e che la Creazione è un fatto che non può essere negato. Dio creò l'Uomo dal nulla, soffiò il Suo spirito in lui e gli insegnò ciò che non sapeva. Per mezzo dell'ispirazione di Dio, l'uomo ha vissuto una vita umana fin dal primo istante in cui è esistito.
LE SCOPERTE PRESSO GLI SCAVI "EIN GEV I" CONFUTANO LA TESI DELL'EVOLUZIONE DELLA STORIA
La ricerca rivela che gli esseri umani in migliaia di anni fa usavano strumenti simili a quelli usati oggi nelle aree rurali. Macine per macinare i cereali, un mortaio in pietra e dei pestelli sono stati trovati nelle fondamenta di una baracca che risale al 15.000 a.C. negli scavi conosciuti come "Ein Gev I" della Palestina odierna. Il più antico di questi oggetti risale a circa il 50.000 prima di Cristo. 35
Tutti gli oggetti ritrovati in questi scavi rivelano che le esigenze dell'umanità sono rimaste in gran parte sempre le stesse. Le soluzioni che l'Uomo ha sviluppato sono state sempre molto simili tra di loro, in proporzione diretta con la tecnologia del tempo. Anche nel periodo in questione venivano usati strumenti per mietere e per macinare i cereali - gli stessi strumenti più necessari nelle aree rurali oggi.

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Se una persona dice: “ho fatto qualcose”, questo è politeismo. Quello che dovrebbe dire è: “Dio l'ha fatto per mezzo di me”.

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