Nel corso della storia, naturalmente, sono stati fatti progressi enormi in tutti i campi, con grandi passi avanti e sviluppi di scienza e tecnologia, grazie all'accumulazione di culture d'esperienza. Tuttavia, non è razionale nè scientifico descrivere questi cambiamenti come un processo "evolutivo" nel modo che intendono gli evoluzionisti e i materialisti. Proprio come non ci sono differenze nelle caratteristiche fisiche tra un umano del giorno d'oggi e una persona vissuta migliaia di anni fa così non ci sono differenze riguardo all'intelligenza e alle capacità. L'idea che la nostra civiltà sia più avanzata solo perché le capacità e l'intelligenza del cervello dell'uomo del ventunesimo secolo sono meglio sviluppate è una falsa prospettiva, che risulta dall'indottrinamento evoluzionista. Il fatto è che popoli in aree molto diverse, oggi, possono avere concezioni e culture diverse. Ma se un nativo australiano può non avere le stesse conoscenze di uno scienziato degli Usa, questo non significa che la sua intelligenza un suo cervello non sono abbastanza sviluppati. Molte persone nate in tali società possono essere ignoranti dell'esistenza dell'elettricità ma sono tuttavia molto intelligenti.
Inoltre, nel corso dei diversi secoli sono sorte esigenze diverse. Il nostro standard di moda non è lo stesso di quello degli antichi Egizi ma questo non significa che la nostra cultura sia più avanzata della loro. Se i grattacieli sono simbolo della civiltà nel ventunesimo secolo, la prova della civiltà nel periodo egiziano sono le piramidi e le sfingi.
Un nativo Papua, Australia | XXI secolo - Colombi Anche nel XXI secolo molte società hanno credenze superstiziose. Esse onorano false divinità che non possono fare loro né male né bene. Qui vediamo il capo degli Indiani Arhuaco mentre compie un rituale dopo che c'è stato un attacco. Il capo dichiara di chiedere l'aiuto degli antichi spiriti della natura per placare la montagna (Stephen Ferry, I guardiani del mondo, - National Geographic, ottobre 2004) |
XXI secolo - Miami, USA In una parte del mondo, la gente vive in ambienti primitivi, mentre in un altro continente le persone vivono in confortevoli grattacieli e viaggiano su aeroplani e lussuose navi da crociera. Contrariamente alle affermazioni degli evoluzionisti, le società progredite e "primitive" sono sempre coesistite negli stessi periodi, proprio come accade oggi. |
L'ambiente in cui vive una persona non indica se la sua mente è primitiva o progredita. In ogni periodo, le persone sono vissute e in condizioni diverse e hanno sviluppato esigenze diverse. Per esempio, l'antica concezione egizia dell'architettura è diversa dalla nostra, ma ciò non significa che la nostra cultura sia necessariamente più avanzata. Un simbolo della civiltà del XX secolo è il grattacielo: nell'antico Egitto, il simbolo erano le piramidi e le sfingi. |
Ecco uno degli scenari creati da Louis Leakey, uno dei più conosciuti evoluzionisti contemporanei, sulla vita del cosiddetto uomo primitivo:
“Immaginiamo per un momento di poterci nascondere ad osservare la sequenza di eventi in un rifugio nella roccia 20.000 o 30.000 anni fa.
Un cacciatore dell'Età della Pietra sta camminando lungo la valle alla ricerca di selvaggina, quando scopre una caverna sul fianco della rupe che lo sovrasta. Prudentemente, con la massima attenzione, si arrampica fino a lì, con la paura di trovarla già occupata dai componenti di qualche famiglia dell'Età della Pietra che reagirebbero alla sua intrusione, oppure che sia il covo di un leone o di un orso. Infine è abbastanza vicino per vedere che è proprio vuota, così entra e compie un attento esame. Decide che è un'abitazione molto più conveniente del piccolo rifugio in cui lui e i suoi familiari vivono al momento e si allontana per andarli a chiamare.
Quindi, vediamo la famiglia arrivare e stabilirsi nella loro nuova casa. Viene acceso un fuoco, o da alcune braci conservate con attenzione e portate dalla vecchia casa, oppure per mezzo di un semplice bastoncino di legno. (Non possiamo dire con certezza quale metodo l'uomo dell'Età della Pietra usasse per accendere il fuoco, ma sappiamo che, fin da un periodo molto precoce si faceva uso del fuoco, perché i focolari sono un aspetto comune in quasi tutti i livelli di occupazione delle caverne e di rifugi nella roccia).
Poi, probabilmente qualcuno della famiglia esce per raccogliere erba o felci per fare dei grossolani letti cui poter dormire, mentre gli altri spezzano rami da cespugli e alberi della vicina boscaglia e costruiscono un grezzo riparo sulla parte anteriore del rifugio. Le pellicce di vari animali selvaggi vengono quindi srotolate e sistemate nella nuova casa, insieme a tutti gli altri beni casalinghi che possiedono.
Ed ora la famiglia si è stabilita e la routine giornaliera ricomincia. Gli uomini vanno a caccia e tendono trappole agli animali per procurarsi cibo, le donne probabilmente li aiutano in quest'attività e raccolgono frutti commestibili e noci e radici”. 2
Uno scienziato che valuti la prova con i pregiudizi evoluzionisti può dare molte interpretazioni del periodo in esame. Ma perché tali interpretazioni possano essere accettate, devono essere supportate da ritrovamenti e dati espliciti. Fin qui, gli evoluzionisti non hanno trovato alcuna prova a sostegno dei loro miti sulle creature metà-umane e metà-scimmie che comunicavano mediante grugniti, vivevano nelle caverne, sedevano attorno al fuoco vestite di pelli e cacciavano con armi primitive. Tutto ciò è soltanto l'invenzione dell'immaginazione evoluzionista. La scienza dimostra che gli esseri umani sono sempre stati pienamente umani. |
Tuttavia, la favola dell'evoluzione umana viene arricchita con innumerevoli scenari immaginari e illustrazioni di questo tipo, ed è ampiamente usata dagli evoluzionisti. Incapaci di liberarsi di questo dogma dell'evoluzione fin da quando la teoria venne avanzata per la prima volta, essi hanno prodotto diverse versioni del suddetto scenario. Ma la loro intenzione non è di spiegare, piuttosto soltanto di usare indottrinamento e propaganda per convincere le persone che l'uomo primitivo è realmente esistito.
Molti evoluzionisti cercano di provare le loro tesi producendo tali scenari, anche in assenza di qualunque prova di supporto. Eppure ogni nuovo dato, se interpretato in un modo preconcetto, molto chiaramente rivela alcuni fatti, uno dei quali è questo: l'Uomo è stato Uomo fin dal giorno in cui è venuto in esistenza. Gli attributi come l'intelligenza e la capacità artistica sono sempre stati uguali in tutti periodi della storia. Le persone vissute nel passato non erano primitive, creature semi-umane e semi-animali, come gli evoluzionisti vorrebbero farci credere. Erano esseri umani pensanti e parlanti, proprio come noi, producevano opere d'arte e sviluppavano strutture culturali ed etiche. Come presto vedremo i dati archeologici e paleontologici provano questo chiaramente e in maniera incontrovertibile.
Ora immaginate che siano passate decine di migliaia di anni e che tutto sia stato esposto a migliaia di metri cubi di acqua, a secoli di venti violentissimi, a ripetute alluvioni e terremoti. Probabilmente tutto ciò che rimarrà saranno dei pezzi giganti di pietra intagliata, i blocchi scolpiti che costituiscono gli edifici e i resti di varie statue, proprio come ciò che è arrivato fino a noi dal passato. Oppure forse non sarà rimasta neanche una traccia definita delle nostre avanzate civiltà a testimoniare pienamente le nostre vite quotidiane, soltanto quelle delle tribù che vivono in Africa, Australia o in qualche altro posto del pianeta. In altre parole, della tecnologia che abbiamo oggi (televisioni, computer, forni a microonde, eccetera) non rimarrà traccia, anche se forse sopravviverà la struttura di base di un edificio o qualche frammento di statue. Se gli scienziati futuri guardassero questi resti sparsi e descrivessero tutte le società del periodo in cui stiamo vivendo come "culturalmente arretrate", non sarebbero forse molto lontani dalla verità?
ANNO 2000 Gli archeologi con un pregiudizio evoluzionista asseriscono che le sculture di bisonti nella caverna di Tuc d'Audoubert alle appendici dei Pirenei nella Francia del sud - una statua che non ha meno valore artistico delle opere d'arte odierne come, per esempio, le statue di Rodin - furono fatte da persone cosiddette primitive. Ma la tecnica e la forma estetica delle opere dimostrano che chiunque le abbia prodotte non era diverso fisicamente o mentalmente dagli esseri umani odierni, ed era anzi più sofisticato da un punto di vista artistico di molti di essi. | |
ANNO 8000 Se il Pensatore di Rodin venisse scoperto fra 6000 anni, e le persone lo interpretassero con lo stesso pregiudizio con cui alcuni scienziati interpretano oggi il passato, queste persone penserebbero che la gente del XX secolo adorava un uomo che pensava, che non era socializzata, ecc. Non dimostrerebbe, questo, quanto essi sono lontani dalla verità? |
Oggi, naturalmente, noi sappiamo che il Pensatore era un'opera prodotta esclusivamente per ragioni artistiche ed estetiche. In altre parole, se un ricercatore tra decine di migliaia di anni, in mancanza di sufficienti informazioni sostenesse le sue idee preconcette sul passato, non potrebbe arrivare alla verità, perché interpreterà "il Pensatore" alla luce dei suoi preconcetti e produrrà uno scenario corrispondente. Quindi, è della massima importanza valutare le informazioni a disposizione senza pregiudizio o preconcetto, evitando tutte le forme di preclusione, e pensando in termini ampi.
Non dimentichiamo che non abbiamo prove che le società si siano evolute o che le società nel passato fossero primitive. Questi suggerimenti sono esclusivamente congetture basate su un'analisi da parte di storici ed archeologi che sostengono l'evoluzione. Per esempio i disegni di animali sulle pareti di una caverna sono stati immediatamente definiti disegni primitivi degli uomini delle caverne. Eppure queste immagini potrebbero dire moltissimo sulla comprensione estetica degli esseri umani a quel tempo. Un artista con indosso l'abbigliamento più moderno per il suo tempo potrebbe averle prodotte per sole ragioni artistiche. Infatti, molti scienziati ora sottolineano l'impossibilità che questi stessi disegni delle caverne siano l'opera di una mente primitiva.
Un altro esempio è l'interpretazione delle pietre affilate e dei primi strumenti costruiti dall'"uomo-scimmia". È possibile che a quel tempo si sia voluto dar forma a queste pietre ed usarle per propositi decorativi. Non c'è alcuna prova, solo un'ipotesi, che i pezzi trovati fossero effettivamente usati da queste persone come strumenti. Gli scienziati evoluzionisti hanno esaminato la prova provata durante gli scavi da una prospettiva pregiudiziale. Hanno giocato attorno ad alcuni fossili che, nella loro visione, provano le loro teorie, ed hanno ignorato o scartato gli altri. Giochi simili sono stati fatti anche per dimostrare che anche la storia ha avuto un'evoluzione.3 L'antropologo americano Melville Herskovits descrive come sia emersa la tesi della "evoluzione della storia", è il modo in cui gli evoluzionisti interpretano le prove:
“Ogni esponente dell'evoluzione culturale forniva una sua matrice ipotetica del progresso che riteneva aver segnato lo sviluppo dell'umanità, così che si sono registrati molti esempi di sequenze non lineari. Alcuni di questi progressi erano limitati ad un unico aspetto della cultura...”. 4
Uno degli esempi più importanti che confermano la visione di Herskovits è uno studio svolto dall'etnografo evoluzionista Lewis Henry Morgan, che esaminò le fasi attraversate da una società per raggiungere la struttura patriarcale e monogamica che, egli sosteneva, si era "evoluta" dalla primitiva alla più sviluppata. Ma nel condurre questa ricerca, egli usò per i suoi esempi diverse società di tutto il mondo, del tutto scollegate le une dalle altre. Quindi le pose in accordo con il risultato che voleva ottenere. È chiaro che, tra centinaia di migliaia di culture nel mondo, egli aveva selezionato soltanto quelle compatibili con le sue crisi preconcette.
Herskovits spiega come Morgan risistemasse la storia per convalidare le sue idee. Partendo dai primitivi matrilinearei australiani tracciò una linea che portava ai patrilineari Indiani americani. Quindi spostò la sua sequenza alle tribù greche del periodo proto-storico, quando la discendenza era strettamente stabilita in linea maschile, ma senza una stretta monogamia. L'ultimo elemento in questa scala ascendente era rappresentata dalla civiltà odierna, con discendenza nella linea maschile e una stretta monogamia.
Herskovits commenta questa sequenza immaginaria:
“Ma questa serie, dal punto di vista dell'approccio storico, è del tutto fittizia...”. 5
Lo storico Edward A. Freeman discute di come la nostra conoscenza storica riflette i "fatti":
Perché in tutte le inchieste storiche trattiamo con fatti che in se stessi ricadono sotto il controllo della volontà umana e del capriccio umano, e la cui prova dipende dalla affidabilità degli informatori umani, che possono anche ingannare di proposito o essere fuorviati inconsapevolmente. Un uomo può mentire; può anche sbagliare. 6
Così, come possiamo esser certi che ciò che la storia ci ha tramandato è vero?
Prima di tutto, dobbiamo accertarci dell'obiettiva certezza dei fatti che ci vengono presentati da storici ed archeologi. Come con i concetti più astratti, l'interpretazione della storia può significare molte cose diverse per persone diverse. Il racconto di un evento può variare secondo il punto di vista di chi lo riferisce. E l'interpretazione degli eventi spesso è molto diversa quando viene raccontata da individui che non ne sono stati direttamente testimoni. La "storia" è definita come la registrazione cronologica di eventi passati. Ciò che dà significato e senso a questi eventi è come lo storico li presenta. Per esempio, la storia di una guerra può essere influenzata dall'opinione di chi scrive sull'essere il vincitore dalla parte giusta o sbagliata. Se costui prova simpatia per una delle due parti, considererà questa come "campione di libertà", anche se essa ha invaso il territorio dell'altra ed ha commesso numerose atrocità. 7 Per esempio, se si esaminano i libri di storia di due nazioni ostili una all'altra, si vedrà che ognuna interpreta gli stessi eventi in un modo completamente diverso.
È esattamente ciò che gli storici e gli scienziati evoluzionisti hanno fatto oggi. Senza alcuna prova concreta su cui fare affidamento, essi presentano la cosiddetta storia evolutiva degli esseri umani come una verità certa. Ignorano la forte prova che confuta la loro teoria, interpretano le prove che hanno in termini del loro stesso pregiudizio, e presentano questa teoria come una legge, che alcuni scienziati hanno adottato come ideologia.
Se uno storico nell'analizzare la seconda guerra mondiale, avesse opinioni nazionalsocialiste, potrebbe ritrarre Hitler come uno straordinario leader, basandosi sull'immagine di una sola parte. Ma la fotografia qui sotto, presa al campo di concentramento di Buchenwald, mostra solo uno degli esempi del terribile sterminio che Hitler provocò. |
Entro alcune decine di migliaia di anni, le moderne case di pietra che si vedono qui non saranno diverse dalle rovine emerse negli scavi di Catal Huyuk. In condizioni naturali, innanzitutto va in rovina il legno, poi si corrodono i metalli. In tutta probabilità, a restare saranno soltanto le pietre dei muri e pentole, vasi di ceramica. In tal caso, qualunque tesi dei futuri archeologi sul fatto che tutti, negli anni 2000, vivevano vite primitive, non potrà evidentemente riflettere la verità. Gli evoluzionisti di oggi si trovano nella stessa posizione. |
Il Palazzo Çırağan di Istanbul dopo essere stato bruciato e con la struttura interna e l'arredamento distrutti. Chi guardasse il palazzo in queste condizioni non potrebbe mai immaginare pienamente quanto è stato splendido in passato. |
Il Palazzo Çırağan restaurato, con tutto l'arredo completato. |
In un numero speciale che prendeva in considerazione le principali scoperte scientifiche dell'anno, la rivista Discover ha dedicato molto spazio a questa scoperta, che rivelava come le persone si occupassero dei malati milioni di anni fa e si interessassero del loro benessere. Questo dato, di cui si discute in un articolo dal titolo "L'Homo erectus* accudiva i nonni?" rivela che gli esseri umani non sono mai vissuti come animali in alcun momento della storia, ma sempre come esseri umani. |
Una delle pitture murali scoperte nelle caverne di Lascaux. Chiaramente, non può essere opera di un essere umano primitivo che soltanto da poco si era distaccato dalle scimmie. |
Che cosa accadde per provocare un tale sviluppo? Come e perché gli "esseri primitivi metà-scimmia" acquisirono una tale abilità artistica? Gli scienziati evoluzionisti non hanno alcuna spiegazione di come questo possa essere capitato, anche se propongono varie ipotesi. L'evoluzionista Roger Levin descrive le difficoltà che i darwinisti incontrano su questo argomento nel suo libro L'origine degli umani moderni: "Forse a causa dei reperti archeologici ancora incompleti a dir poco ambigui, gli studiosi rispondono a queste domande in modi molto diversi". 9
Tuttavia, i dati archeologici rivelano che l'uomo ha avuto una comprensione culturale fin da quando è esistito.
Di quando in quando, questa comprensione può essere avanzata, regredita o aver subito improvvisi cambiamenti. Ma questo non significa che abbia avuto luogo un processo evolutivo e che non si siano invece prodotti degli sviluppi e dei cambiamenti culturali. La comparsa di opere d'arte che gli evoluzionisti descrivono come "improvvisa" non dimostra alcun progresso umano biologico (soprattutto non in termini di abilità intellettuale). Le persone del tempo possono aver subito vari cambiamenti sociali e la loro comprensione artistica e produttiva può essere stata cambiata ma questo non costituisce una prova di una transizione dal primitivo al moderno.
Se le generazioni successive dovessero valutare le opere d'arte attuali alla luce dei preconcetti evoluzionisti, potrebbero risultarne opinioni molto diverse sulla nostra società. Gli evoluzionisti del futuro potrebbero vedere le opere di Paolo Picasso o di Salvator Dalì o di altri surrealisti e suggerire che le persone dei nostri tempi fossero alquanto primitive. Tuttavia, questo sarebbe molto lontano dal riflettere i fatti reali. Al centro: Uomo con la pipa, Pablo Picasso Chitarra, Pablo Picasso A sinistra: Il cavallo fiammeggiante, Salvador Dalì A destra: L'orologio che esplode, Salvador Dalì |
Molti dipinti delle caverne trovate in Francia, Spagna, Italia, Cina, e in India e in alcune parti dell'Africa e varie altre regioni del mondo offrono importanti informazioni sulla remota struttura culturale dell'umanità. Lo stile e le tecniche coloristiche di questi dipinti sono di tale qualità da stupire i ricercatori. Ma anche così, gli scienziati darwinisti le valutano attraverso i propri pregiudizi, interpretando queste opere in una maniera preconcetta, in modo che possano adattarsi alle loro leggende evolutive. Essi affermano che esseri da poco divenuti umani dipinsero immagini degli animali che temevano o cacciavano e che lo facevano in condizioni estremamente primitive nelle caverne in cui vivevano. Invece le tecniche impiegate in queste opere mostrano che i loro artisti possedevano una comprensione molto profonda ed erano in grado di dipingere in un modo molto intenso.
Le tecniche di pittura impiegate mostrano anche che essi non vivevano affatto in condizioni primitive. Inoltre questi disegni sulle pareti delle caverne non sono prova che le persone del tempo vivessero in quelle caverne. Gli artisti forse abitavano in rifugi elaborati nelle vicinanze ma sceglievano di creare le proprie immagini sulle pareti delle caverne. Quali emozioni e pensieri spingessero a scegliere il soggetto da rappresentare è qualcosa che resta noto solo all'artista stesso. Su questi disegni si è prodotta molta speculazione e la più irreale interpretazione di questi è che essi vennero prodotti da esseri ancora in uno stato primitivo. Infatti, in un articolo pubblicato sulla pagina web Scienza della BBC, il 22 febbraio del 2000, si trovano le seguenti parole riguardo i disegni nelle caverne:
Pitture murali scoperte in Algeria e risalenti a circa 9000 fa. Bassorilievo di un bisonte nella caverna di Tuc d'Audoubert. I dipinti riflettono la visione e la comprensione concettuale dell'artista. Ma trarre da questi dipinti delle conclusioni su ciò che le persone del tempo mangiavano, in quali condizioni vivevano e quali fossero le loro relazioni sociali - e quindi sostenere che tali commenti sono assolutamente precisi - è un approccio antiscientifico. Come risultato del loro atteggiamento pregiudiziale, gli evoluzionisti continuano testardamente a descrivere i popoli vissuti nel passato come primitivi. In questa fotografia si vedono figure che vestono abiti tessuti a telaio. Ciò dimostra che all'epoca non erano selvaggi che giravano seminudi, come sostengono gli evoluzionisti. |
I dipinti riflettono la visione e la comprensione concettuale dell'artista. Ma trarre da questi dipinti delle conclusioni su ciò che le persone del tempo mangiavano, in quali condizioni vivevano e quali fossero le loro relazioni sociali - e quindi sostenere che tali commenti sono assolutamente precisi - è un approccio antiscientifico. Come risultato del loro atteggiamento pregiudiziale, gli evoluzionisti continuano testardamente a descrivere i popoli vissuti nel passato come primitivi. In questa fotografia si vedono figure che vestono abiti tessuti a telaio. Ciò dimostra che all'epoca non erano selvaggi che giravano seminudi, come sostengono gli evoluzionisti. | |
Qui l'artista ha riprodotto un'immagine tridimensionale. Questo l'effetto che solo persone ben addestrate all'arte possono usare, e va oltre le capacità di molte persone. | |
Le persone che hanno prodotto le pitture nelle caverne risalenti fino al 35.000 a.C., usavano pitture contenenti prodotti e sostanze chimiche come l'ossido di manganese, l'ossido di ferro, l'idrossido di ferro e la dentina (parte inferiore dei denti nei vertebrati, consistente di collagene e calcio). Se chiedeste a qualcuno che non ha ricevuto alcuna istruzione chimica di riprodurre una delle vernici usate in queste pitture, non saprebbe quale prodotto chimico usare, come ottenerlo e quali altre sostanze sarebbe necessarie mescolare ad esso. Inoltre, le persone del tempo avevano anche molte informazioni sull'anatomia animale, come dimostra il loro uso della polvere di collagene e calcio prodotta dai denti dei vertebrati. | |
Il cavallo in basso a destra proviene da uno dei dipinti della caverna Niaux. La ricerca ha dimostrato che il dipinto dovrebbe avere circa 11.000 anni. La stretta somiglianza tra questo cavallo e quelli che vivono oggi nella regione è degna di nota, poiché rivela l'abilità dell'artista, che chiaramente aveva un senso artistico altamente sviluppato. Che i dipinti in questione fossero fatti sulle pareti della caverna, non è assolutamente prova che l'artista vivesse una vita primitiva. C'è un'alta probabilità che essi usassero queste pareti come 'tele' per una scelta personale.. |
I grani di collane e i vari oggetti decorativi sopra mostrati sono stati trovati nelle caverne di Blombos. Essi rivelano che le persone dell'epoca avevano una sensibilità artistica e si dilettavano della bellezza e di cose gradevoli. Questi non possono essere stati i prodotti di esseri cosiddetti primitivi. |
Il "pannello del cavallo" nella caverna di Chauvet è lungo circa 6 metri. I dipinti straordinariamente belli nella caverna rappresentano, tra l'altro, rinoceronti, cavalli con una folta criniera, bisonti, leoni e ibis. Una tale progredita arte, prodotta in un periodo in cui gli evoluzionisti si aspetterebbero di vedere soltanto scarabocchi primitivi, è qualcosa che non può essere spiegato in termini di teoria darwinista. | |
Alla luce delle sensibilità artistiche altamente sviluppate, evidenti nei dipinti delle caverne, la rivista National Geographic descriveva gli artisti che li produssero come "gente come noi". | |
A sinistra: il disegno di un leopardo nella caverna Chauvet, realizzato con ocra rossa. | |
Sopra: il pannello del cavallo, particolare. |
Una mappa preistorica del cielo notturno è stata scoperta sulle pareti delle famose caverne dipinte di Lascaux, nella Francia centrale. La mappa, che si pensa risalire a 16.000 anni fa, mostra tre stelle luminose conosciute oggi come il Triangolo Estivo. Tra gli affreschi di Lascaux è stata trovata anche una mappa dell'ammasso stellare delle Pleiadi... scoperte nel 1940, queste pareti mostrano i talenti artistici dei nostri antichi antenati. Ma i disegni possono mostrare altrettanto bene le loro conoscenze scientifiche. 15
Secondo i ricercatori scientifici, i punti nella parte inferiore dell'immagine del cavallo probabilmente raffigurano il ciclo lunare di 29 giorni. La fila di 13 punti sotto il dipinto del daino, rappresenta mezzo ciclo lunare mensile. |
FIGURE DI MUCCHE NELLA CAVERNA DI LASCAUX FIGURE DI BISONTE NELLA CAVERNA DI LASCAUX |
A sinistra: la parete nord della cosiddetta 'Rotunda' nella caverna di Lascaux In alto: figure animali di 17.000 anni a Lascaux In basso: figura di cavallo Il movimento e la vitalità sono perfettamente raffigurati in queste pitture, estremamente belle e di una qualità che eguaglia quelle di chi ha ricevuto una formazione accademica. È impossibile sostenere che chiunque abbia prodotto tali immagini fosse mentalmente sottosviluppato. |
Un articolo sul sito web della BBC, intitolato "Individuato il più antico calendario lunare", conteneva informazioni che confortavano ancora una volta la tesi darwinista della "evoluzione delle società". |
Questo dipinto, anch'esso risalente a 7.000 anni fa, mostra un uomo che suona uno strumento musicale. La fotografia recente sotto di esso, mostra un membro del Dzu, una comunità indigena del Botswana, che sono uno strumento simile. Il fatto è che uno strumento simile a quello usato 7.000 anni fa è ancora in uso al giorno d'oggi! Questo è un altro esempio straordinario che demolisce le tesi darwiniste. La civiltà non sempre avanza, come sostengono i darwinisti. A volte può rimanere uguale per migliaia d'anni. Mentre quest'uomo continua a suonare un antichissimo strumento esistito per almeno 7.000 anni, dall'altra parte del mondo, vengono composte sinfonie digitali usando le più avanzate tecnologie informatiche. Ed entrambe le culture coesistono nello stesso momento.
A sinistra: la figura di un essere umano che suona un flauto nel disegno di 7.000 anni fa mostra che le persone dell'epoca possedevano una cultura e una conoscenza della musica, e quindi che erano mentalmente sviluppati e acculturati. A destra: l'immagine mostra un indigeno del Botswana contemporaneo che suona uno strumento simile. |
In realtà, tuttavia, le lance di Schöningen risalivano a molto prima - a circa 400.000 anni fa. Inoltre, la loro età era così certa che Robin Dennell, uno degli archeologi della Sheffield University che aveva pubblicato uno studio nella rivista Nature, affermò che era impossibile alterare la loro data o trovarsi a darne una falsa interpretazione:
Di fronte a tutte queste informazioni, Robin Dennel commenta:
Come asseriscono Artmut Thieme e Robert Dennell, le tesi darwinista riguardo la storia dell'umanità non riflettono i fatti. La verità è che l'umanità non ha mai subito l'evoluzione. Sempre, nel passato, sono esistite civiltà arretrate e civiltà altamente sviluppate ed avanzate.
Alcune di queste pietre a forma di T trovate a Göbekli Tepe portano delle immagini di leoni.. |
Schmidt, un archeologo, mise in atto un piccolo esperimento per definire come queste gigantesche colonne potessero essere state trasportate alle condizioni del tempo, e come potessero essere state scolpite. Insieme alla sua squadra cercò di scolpire un gigantesco blocco di roccia senza l'aiuto di alcun macchinario, usando soltanto gli strumenti primitivi che gli umani preistorici, secondo gli evoluzionisti dovevano avere. Quindi tentarono di trasportarlo per una breve distanza. Una parte della squadra cominciò a lavorare sulla pietra con tronchi, funi e forza muscolare, facendo dei semplici e naturali verricelli. Nel frattempo, gli altri tentavano di creare una cavità alla base usando strumenti manuali di pietra, proprio come gli scalpellini di 9.000 anni fa. (La visione evoluzionista della storia ritiene che, poiché a quei tempi non c'erano strumenti in ferro, gli uomini della Età della Pietra usavano la selce dura).
Lavorando per la intagliare la pietra per due ore senza interruzione, gli operai riuscirono ad ottenere soltanto una vaga linea. La squadra di 12 uomini che provarono a muovere il blocco di pietra lavorò duramente per quattro ore, ma riuscirono soltanto a muoverla di 7 metri. Questo semplice esperimento rivelò che migliaia di lavoratori avrebbero dovuto faticare per mesi per riuscire a formare una sola delle aree circolari di pietre. Chiaramente, la gente di quel tempo deve aver usato competenze molto avanzate, e non i metodi primitivi suggeriti dagli scienziati evoluzionisti.
Un'altra incoerenza nel disegno evoluzionista è che essi chiamano il periodo in cui queste opere vennero prodotte "Età Neolitica pre-terracotta".
Secondo questa irrealistica interpretazione, la gente di quest'epoca non aveva ancora raggiunto la tecnologia per produrre terracotta. Sapendo che avevano fatto statue, trasportato pietre giganti, tratto da queste belle colonne, scolpito bassorilievi di animali su di esse, decorato le proprie pareti con pitture e impiegato ingegneria e architettura, possiamo sostenere che non sapevano come fare delle pentole di terracotta?
La scultura di un maiale selvatico venuta alla luce a Göbekli Tepe Immagini di leoni scolpiti su alcuni pilastri nell'area. Una statua umana trovata a Göbekli Tepe |
Le ceramiche sono le tracce delle culture del passato che s'incontrano più di frequente. Molte persone ancora oggi si guadagnano da vivere producendo pentole simili. Se del nostro tempo sopravvivessero soltanto pochi cocci, gli scienziati del futuro li trovassero e suggerissero per questo che la nostra civiltà deve aver ignorato la metallurgia, sarebbe giusta la loro tesi? |
Questa affermazione ingannevole viene ripetuta con persistenza soltanto per difendere i preconcetti evoluzionisti. Non c'è dubbio che i manufatti in questione dimostrano che chi li ha prodotti possedeva una conoscenza, una tecnologia e una civiltà molto più avanzate di quanto si pensasse in precedenza. Questo a sua volta rivela che non erano affatto primitivi. Infatti, un articolo della rivista turca Bilim ve Teknik dice che le scoperte di Göbekli Tepe espongono una gamma di errate interpretazioni sulla storia dell'umanità: "Questi nuovi dati rivelano una macroscopica errata concezione riguardo alla storia dell'umanità".23 Quell'errore sta nell'interpretazione della storia alla luce dell'inganno evoluzionista.
“Queste sono alcune delle storie delle città che ti raccontiamo: alcune sono ancora ritte e altre falciate” (Corano, 11:100). |
In quell'epoca, secondo la dottrina evoluzionista, gli esseri umani si erano solo da poco separati dalle scimmie. Essi vivevano in condizioni estremamente primitive e solo di recente avevano imparato a fare vasi e pentole di terracotta e, per di più, solo in alcune regioni. Come poteva della gente in situazioni così primitive riuscire a trapanare delle cavità così precise nei denti che richiedevano cure se non possedevano alcuna tecnologia? Evidentemente queste persone non erano primitive, né lo erano le condizioni in cui vivevano. Al contrario, essi avevano la conoscenza necessaria per diagnosticare le malattie e ideare metodi di trattamento e i mezzi tecnici per usare con successo tali metodi. Ancor una volta, ciò smentisce la tesi darwinista che le società si evolvono, dalla primitiva alla moderna.
L'interesse degli uomini di 100.000 anni fa per la musica è un'altra indicazione del fatto che essi avevano quasi gli stessi gusti che abbiamo noi oggi. Il più antico strumento musicale conosciuto, trovato a Haua Fteah, in Libia, è un flauto fossile fatto di un osso di uccello e si stima che risalga a un periodo tra 70.000 e 80.000 anni fa. 25 Prolom II è un sito della Crimea Orientale in cui sono stati trovati 41 zufoli. 26 Questo sito risale a circa 90.000-100.000 anni fa. 27
Tuttavia, la conoscenza musicale delle persone di quel tempo era molto più ampia. Il musicologo Bob Fink ha analizzato un flauto diverso, fatto con un femore d'orso, trovato nel luglio 1995 dall'archeologo Ivan Turk in una caverna nella Jugoslavia del Nord. Fink dimostrò che questo flauto, la cui età di 43.00- 67.000 anni era stata stabilita con i test al radiocarbonio, produceva quattro note e aveva toni e semitoni. Questa scoperta dimostra che gli uomini di Neanderthal usavano la scala di sette note - la formula base della musica occidentale moderna. Esaminando un flauto, Fink vide che la distanza tra il secondo e il terzo foro era doppia di quella tra il terzo e il quarto foro. Ciò significa che la prima distanza rappresenta un tono intero e la distanza successiva un mezzo tono. Scrive Fink: "Queste tre note... sono indubbiamente diatoniche e suoneranno come un accordo quasi perfetto in ogni tipo di scala diatonica standard, moderna o antica". Questo rivela che gli uomini di Neanderthal erano persone con orecchio e sensibilità musicale. 28
Questo flauto, realizzato dall'uomo di Neanderthal, dimostra che queste persone usavano una scala di sette note che forma la base della musica occidentale. Produrre un flauto presuppone un insieme di informazioni, cultura e capacità; e suonarlo ne presuppone un altro. |
Questi manufatti e scoperte archeologiche sollevano numerose questioni di cui il darwinismo, che sostiene che gli esseri umani e le scimmie discendono da un antenato comune, non possono trovare risposta. Per esempio, queste creature scimmiesche, che essi sostengono essere vissute decine di migliaia di anni fa, che potevano a malapena grugnire e avevano un modo di vita animale - perché e come hanno cominciato a diventare esseri sociali? Questo è un dilemma fondamentale per gli evoluzionisti. La teoria dell'evoluzione non ha risposte scientifiche e razionali su come queste creature scimmiesche siano discese dagli alberi a terra, su come abbiano imparato a stare su due gambe e su come si siano sviluppate le loro intelligenza e capacità. Le "spiegazioni" non sono niente più che preconcetti e favolette basati esclusivamente sulla fantasia.
Come è avvenuto che le scimmie, saltando da un ramo ad un altro, abbiano deciso di scendere a terra? Se chiedete agli evoluzionisti, vi diranno che è stato a causa di fattori climatici. La teoria dell'evoluzione non potrà offrire una risposta razionale e logica alle prime domande che vengono alla mente. Perché altre scimmie hanno invece deciso di rimanere sui rami, quando potevano imitare quelle che erano discese a terra? Oppure, perché questi fattori climatici hanno influenzato soltanto alcune scimmie? Che cosa ha impedito alle altre di scendere dagli alberi nella stessa situazione climatica? Se chiedete com'è stato che le scimmie sono scese a terra ed hanno cominciato a camminare su due zampe, gli evoluzionisti vi forniranno diverse spiegazioni. Alcuni diranno, per esempio, che queste creature scimmiesche decisero di camminare erette su due gambe per potersi meglio difendere dai loro forti nemici. Eppure nessuna di queste risposte è scientifica.
Innanzitutto, non esiste alcuna cosa come l'evoluzione che ha portato l'uomo a camminare su due piedi. Gli esseri umani camminano eretti su due piedi - una forma molto speciale di locomozione che non si vede in altre specie. Un punto importantissimo che deve essere chiarito è che il camminare eretti su due piedi non è un vantaggio evolutivo. La maniera in cui si muovono le scimmie è molto più semplice, rapida e più efficiente dell'andatura bipede umana.
Per poter dare forma alla pietra, devono essere usati strumenti fatti di ferro o acciaio. Le società del passato usavano questi strumenti per intagliare e scolpire la pietra, proprio come fanno gli artigiani al giorno d'oggi. |
Un altro vicolo cieco delle tesi evolutive è che il camminare eretti non coincide con il modello di "sviluppo graduale" del darwinismo, che costituisce la base dell'evoluzione e richiede che ci sia una andatura "composta" con il camminare su due piedi e il camminare su quattro zampe. Tuttavia, con la ricerca computerizzata condotta nel 1996, l'anatomista inglese Robin Crompton ha dimostrato che una tale andatura composta non era possibile. Crompton è arrivato alla conclusione che un essere vivente può o camminare eretto, oppure su quattro zampe. 29 Qualunque tipo di andatura "ibrida" tra queste due è impossibile perché comporterebbe un eccessivo consumo di energia. Quindi non può esistere un essere semi-bipede.
Come avrebbero fatto i presunti esseri primitivi a sviluppare un comportamento sociale intelligente? La risposta, secondo il nonsenso degli evoluzionisti, è che vivendo in gruppi, avrebbero sviluppato comportamenti sociali e intelligenti. Ma anche i gorilla, gli scimpanzé, le scimmie e molte altre specie animali vivono in gruppi o branchi; e nessuno di queste ha sviluppato un comportamento intelligente sociale in modo simile a quello degli umani Nessuno di essi ha costruito monumenti, trovato interesse dell'astronomia o creato opere d'arte; poiché il comportamento creativo intelligente è esclusivo degli esseri umani. Tutti questi manufatti sopravvissuti dal passato sono stati fatti da esseri umani dotati di una vera e propria abilità artistica. L'idea che queste persone vivessero in condizioni primitive è confutata dai dati archeologici.
GLI EVb Gli evoluzionisti sostengono, senza alcuna prova, che gli esseri umani e le scimmie discendono da un antenato comune. Alla domanda come questa evoluzione possa essersi prodotta, rispondono, in modo totalmente antiscientifico: "Non lo sappiamo, anche se speriamo di saperlo un giorno". Per esempio, la paleo-antropologa evoluzionista Elaine Morgan fa questa ammissione: “Quattro dei più straordinari misteri su [l' evoluzione di] gli umani sono: 1) perché camminano su due gambe? 2) perché hanno perso la pelliccia? 3) perché hanno sviluppato un cervello così grande? 4) perché hanno imparato a parlare? Le risposte ortodosse a queste domande sono: 1) "Ancora non lo sappiamo"; 2) "Ancora non lo sappiamo"; 3) "Ancora non lo sappiamo"; 4) "Ancora non lo sappiamo". L'elenco delle domande potrebbe essere notevolmente più lungo senza per questo modificare la monotonia delle risposte. 30 |
Un altro esempio che il libro fornisce è quello dell'archeologo Carlos Ameghino, che scoprì degli strumenti in pietra in una formazione intatta del Pliocene di 3 milioni di anni a Miramar, in Argentina. Dagli stessi strati, egli estrasse il femore di un toxodonte, un estinto mammifero ungulato del Sud America. Incastrata nel femore c'era una punta di freccia o di lancia in pietra. Più tardi, un altro ricercatore trovò un pezzo di mascella umana nella stessa formazione. Secondo i darwinisti, gli esseri umani capaci di fare sere o punte di lancia in pietra comparvero soltanto tra i 100.000 e i 150.000 anni fa. Quindi, tutte le ossa e le punte di freccia risalenti a 3 milioni di anni fa sono fenomeni che gli evoluzionisti non sono in grado di spiegare. Questo mostra, ancora una volta, che la teoria dell'evoluzione è incompatibile con i fatti scientifici. 31
Nel suo libro Antiche tracce, il ricercatore e scrittore inglese Michael Baigent racconta come nel 1891 sia stata scoperta una catena d'oro di 260-320 milioni di anni. Si scoprì che questa catena era di oro ad otto carati, il che significa otto parti di oro mescolati con 16 parti di un altro materiale. La parte centrale della catena - ritrovata all'interno di un pezzo di carbone - era staccata, mentre le due estremità erano strettamente legate. Nel carbone era rimasta la forma precisa della parte staccata, il che dimostra che la catena doveva essere antica quanto il carbone. L'età del carbone in cui è stata trovata la catena sembra sia di 260-320 milioni di anni. 32 La scoperta di una catena d'oro, di un periodo in cui gli evoluzionisti sostengono che gli esseri umani non avrebbero dovuto nemmeno esistere, demolisce totalmente la storia dell'umanità che essi hanno tracciato.
Il fatto che una società utilizzi gioielli e produca oggetti decorativi è la prova che i cittadini hanno una vita civilizzata. Inoltre, fare una catena d'oro richiede capacità ed attrezzature tecniche. Non è possibile fare una catena d'oro regolare usando soltanto strumenti in pietra. È evidente che le persone che vivevano milioni di anni prima dei giorni nostri conoscevano l'arte della gioielleria e godevano delle cose belle. Un altro reperto che capovolge la teoria dell'evoluzione storica è un pezzo di chiodo che si stima abbia 387 milioni di anni. Secondo il resoconto di Sir David Brewster, della British Association for the Advancement of Science, il chiodo fu trovato in un pezzo di selce. Lo strato da cui la pietra era stata tratta risale al Primo Periodo Devoniano, più o meno 387 milioni di anni fa. 33
Queste scoperte, che potremmo citare in quantità, dimostrano che l'uomo non è un organismo semi-animale, come gli evoluzionisti vorrebbero farci credere, e non ha mai condotto una vita animalesca. Dopo aver elencato altri esempi simili, Michael Baigent continua con questo commento:
Tutti gli oggetti ritrovati in questi scavi rivelano che le esigenze dell'umanità sono rimaste in gran parte sempre le stesse. Le soluzioni che l'Uomo ha sviluppato sono state sempre molto simili tra di loro, in proporzione diretta con la tecnologia del tempo. Anche nel periodo in questione venivano usati strumenti per mietere e per macinare i cereali - gli stessi strumenti più necessari nelle aree rurali oggi.